DROPS Naked 105/08

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Perchè due Drops, più o meno dello stesso litraggio, testati insieme?! Perchè due tavole, con un solo litro di volume di differenza, non potrebbero essere più diverse. Vediamo la ragione… il Naked 105, nato dall’esperienza maturata con il suo glorioso predecessore Bomber è un freeride corto, largo, veloce che fa della duttilità e della facilità di conduzione i suoi cavalli di battaglia. La caratteristica di questa tavola, che impressiona, sin dalla prima volta che si mettono i piedi nelle straps, è la partenza in planata praticamente immediata: basta un minimo di vento per schizzare via veloci, quasi fossimo alla guida di una moderna tavola slalom. In effetti il Naked, dotato di un spunto eccezionale in planata, sembra aver ereditato una linea d’acqua derivata dallo slalom e leggermente ammorbidita per non sacrificare il confort, caratteristica che ne esalta le prestazioni velocistiche, soprattutto se si monta la pinna di serie da 34 cm, adatta ad un uso freeride “corsaiolo”. In questo frangente il Naked sembra avere qualche litro di volume in più: l’impressione è avvalorata da una stabilità impressionante per un 105 litri da cui è veramente difficile cadere, sia in virata che in strambata anche se quest’ultima necessita di allargare un po’ la curva per non piantarsi. Nonostante ciò, cambiando la pinna con una più adeguata alle manovre, nel nostro caso una AL 360 W-Fstyle da 24 cm, il Naked 105 può essere usato per fare freestyle senza grossi problemi, dato che la tavola stacca con discreta facilità anche sul minimo ciop. Nel carving si comporta come una freestyle board tradizionale e necessita, a metà strambata, di una maggiore pressione del piede per tenere la direzione ed uscirne veloci. Niente di preoccupante comunque… con questo abbinamento di pinna, l’abbiamo provato anche tra le onde, tanto da avere una minima idea della duttilità e tutto sommato, senza pretendere di fare surfate troppo radicali, anche in questo caso il Naked 105 si è difeso adeguatamente. L’indirizzo ideale di questo tavola rimane, secondo noi, il freeride “corsaiolo” dato che oltre che essere bella boliniera, dispone di un mega controllo anche nel ciop, di uno spunto velocistico che se la può giocare con uno slalom e, per finire, può essere abbinato a vele leggermente più grandicelle di quelle che il volume consiglierebbe. Uno di pochi nei di una tavola che appare super robusta ed in media con il peso di tavole della sua categoria, è la scassa d’albero che ha un ingresso veramente piccolo, cosa che costringe ad usare un piede d’albero con una piattina molto stretta o ad inserire prima la piattina standard, con la possibilità di perderla nella sabbia, e poi avvitarci il piede.

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