A proposito di Free 12 e AICW…

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Già la trovate tra gli ultimi post, ma dato che secondo me è una cosa importante… dopo tanto “taroccare” (io ci ho fatto persino l’editoriale di aprile sul nostro “infuocato” scambio di mail…) vi propongo l’intervento del presidente dell’AICW, che mette un po’ di chiarezza anche per noi “zingari del windsurf” su modalità/costi di iscrizione alle regate e forse lancia un paio di proposte, tipo quella della vista medica di gruppo, che potrebbero portare a qualche “frutto” insperato…

Vorrei ringraziare “Sminchio” Sabatelli per l’opportunità di aver potuto scambiare 4 chiacchiere e confrontarci sui diversi aspetti del tesseramento. Molti pensano che siamo matti a chiedere tutte queste tessere e che sono care….

Perchè si chiede la tessera FIV? Perchè andiamo a fare le regate in Circoli riconosciuti dalla FIV ed essendo una Classe riconosciuta FIV ci dobbiamo attenere a queste giuste disposizioni. La tessera FIV promozionale costa 18 euro e si poteva fare sul posto.

Perchè la visita medica agonistica? Perchè in caso di collisione, o problemi fisici da parte dei concorrenti ci sono persone che verrebbero coinvolte PENALMENTE, in particolare il Presidiente del Circolo organizzatore, il Presidente del comitato di regata (il giudice) ed il Segretario della classe. Il CONI ci ha informato con una circolare ove vige l’obbligo della visita medico agonistica. E’ vero che siamo tutti sani e a posto ma se succede qualcosa? Personalmente voglio dormire sonni tranquilli….Costa cara? Se un gruppo di persone si accorda si possono ottenere degli sconti con le medicine sportive.

Perchè la tessera AICW? Il modo più semplice è la tessera AICW Free12, con 20 euro puoi regatare eed inclusa l’assicurazione RC che in caso di scontro con qualche altro Atleta copre TUTTO, anche rotture dei materiali, attenzione non è la classica rc capofamiglia ma specifica per le manifestazioni agonistiche-sportive.

Ultimo aspetto…fino allo scorso anno nel Free12 si poteva competere con la 9,0, abbiamo dovuto alzare la misura fino alla 10,0 dopo tante richieste per poter avere la stessa misura uguale per tutti.

Spero di aver tolto qualche dubbio o avere tentato di dare le nostre motivazioni, non è per cattiveria o rigidità, ma queste sono anche regole che possiamo trovare in tanti altri sport.
Alternative? Attendo i vostri suggerimenti.

GRAZIE
Carlo Cottafavi
Segretario AICW-FW

 

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18 replies


  1. mitici Kotta & Smink!
    :-)
    “i poli opposti” del pensiero windsurfante alla fine si attraggono …. per la causa comune di questo sport!
    110&lode al vostro impegno!

    Carlo, mi permetto un suggerimento (al quale sicuramente avrete già pensato):cosa ne dici di copiare dagli amici francesi?
    Mi riferisco alle manifestazioni stile DEFI WIND… dove centinaia (1111 quest’anno!) surferi normali possono “competere” con i mostri sacri dello slalom…
    Manifestazioni simili nel ciclismo, maratone, moto fuoristrada, sci di fondo, nuoto…. radunano un sacco di gente e fanno da grande cassa di risonanza x lo sport!
    Se ci fosse una manifestazione simile x il windsurf in Italia verrebbe voglia anche a me di partecipare con la 5,9 e il FSW!!
    :-)


  2. Ciao FED, come vedi tutto torna!

    Quest’anno ci saranno ben e dico ben 3 Long Distance! sul sito http://www.aicw.it nella parte del calendario trovi date e location….L’incontro con Sminkio è stato su cercare di spiegare il discorso relativo alle tessere. Potrei pensare di offrire per il primo anno la tessera del FREE12 in modo gratuito ma dovrei parlarne in CD, ma per quanto rigurada tessera FIV e visita medica agonistica anche nelle maratone, come ben sai, è obbligatoria…attendo vostri suggerimenti….legali!!

    Saluti


  3. Ah se Wind News comincia a pubblicare i risultati delle gare e comincia a diventare come gli altri giornali… non leggo più neppure quello!
    Dai, facciamo i seri… quello che smink cercava di spiegare, anche perchè ne avremo parlato 100 volte, non è il discorso dei costi delle regate Free 12, quelle più vicine ai surfisti medi, costi che spalmati su un intero circuito non sono poi difformi, da quelli degli altri sport.
    Il discorso era incentrato nell’ottica di incentivare la partecipazione, anche di chi magari svegliandosi all’ultimo momento, decide di partecipare alla regata che si svolge nella sua zona. I costi spalmati su una regata singola ti fanno desistere… forse trovando una soluzione promozionale per chi vuole provare a gareggiare anche solo una volta potrebbe portare qualche concorrente in più e già il discorso del certificato medico di gruppo è un buona proposta.
    E’ vero che da gente, un po’ approssimativa, non si tira fuori niente, ma, magari, fatta la prima gara… a qualcuno viene voglia di seguire anche le altre… e a quel punto fa tutte le tessere del mondo!
    Max, Smink, Flemma, il Cinghiale… da ragazzini, hanno cominciato a gareggiare nei Tiga Sprint locali, l’iscrizione costava 20.000 lire, tavole e rig erano fornite dall’organizzazione e c’era una tavola di montepremi al primo… poi arrivava il Pedro e la vinceva lui sempre lui, però ci si provava. E fatta la prima gara hanno seguito quasi tutto il circuito italiano, fino alla finali nazionali a cui accedevano i primi quattro.
    Da quell’esperienza Smink, che ora è diventato “allergico”, ha organizzato per un anno un circuito ligure di Bicchissime, disputate sulla falsariga dei Tiga Sprint…
    Capisco che i tempi sono cambiati, che di ditte che si impegnano in questo senso non ce ne sono, ma fatti i Tiga Sprint, quel gruppo di “sbandati” è passato a fare le North One Hour e poi il Cif…
    Giusto i tempi che cambiano, ma mica poi tanto…. a vedere l’età degli iscritti, della regata di Andora, a parte un manipolo di ragazzetti che si conta sulle dita di una mano monca di almeno in dito… gli altri vengono tutti da esperienze simili.
    Queste sono considerazioni, che possono lasciare il tempo che trovavo, l’unico suggerimento vero che mi sento di fare… premiate anche quelle poche mosche bianche degli amatori che si presentano alle gare… ad Andora i tre della Free12, menzionati ma non premiati…


  4. Kotta…. io LEGALISSIMO sono!
    Prova a trovare contatti con la Federazione Motociclistica Italiana, loro hanno risolto il problema deglia amatori senza licenza agonistica con una assicurazione che copre la manifestazione sportiva.
    Se ritrovo un link che spiega il tutto te lo mando.
    Ciao e in bocca al lupo x il tuo incarico!


  5. Ciao Daniele,

    sto cercando tutte le possibilità per quelli che tu scrivi “anche di chi magari svegliandosi all’ultimo momento, decide di partecipare alla regata che si svolge nella sua zona.”

    Ti posso assicurare che le ho tentate tutte, vediamo se ora FED, ci trova una possibilità.

    Rimanendo ad oggi, io posso anche dire arrivi all’ultimo momento la tessera AICW per una regata te la regalo, ma come fai con la visita medica agonistica? E con la tessera FIV?

    Ad Andora il Presidente del Circolo ti faceva la tessera lì al momento, ma con il certificato medico agonistico?

    Tutte le situiazioni che hai citato fanno parte di vecchie normative che permettevano di iscriversi senza tanti problemi, poi qualcuno è venuto Haimè a mancare e le aule di tribunale sono state coinvolte, a quel punto Visita medico agonistica…e ti dirò di più in Trentino alto Adige è una legge regionale obbligatoria per tutte le attività agonistico-sportive….

    In ogni caso se ci sarà una possibilità farò l’impossibile per attrarre possibili regatanti.

    Interessante il discorso di riconoscere un piccolo premio ai pochi free12…sarebbe stato bello che le Aziende avessero offerto qualcosa…molto più di una coppetta…ma i tempi di crisi ci sono per tutti.

    Saluti


  6. Carlo,
    Premetto che io sono molto favorevole verso manifestazioni come la Free12 (3-4 anni fa avevo provato proprio con la collaborazione di Marco Rossi e Fabrizio Ferretti ad organizzare una tappa dell’allora Circuito Italiano Raduni sul nostro lago di Como) e sono infatti uno dei pochi (immagino) che ha già fatto tessera Aicw, Tessera Fiv e Visita medico Sportiva per il Free12. Quello che dico quindi spero che venga preso per il verso giusto (cioè costruttivamente) e non come polemica.

    Nutro ancora forti dubbi e perplessità circa tutto l’attuale meccanismo Free12, specialmente se l’intento di questo circuito è quello di avvicinare i surfisti alle regate. Mi sarebbe piaciuto parlartene di persona (è più facile capirsi evitando facili fraintendimenti su questioni del genere) ma visto che il sasso è stato lanciato proviamo.

    Partiamo da qualche dato che mi è ben noto

    - Trofeo Cippa Albissola 2007: 65 partecipanti in acqua (ultima volta che si è andati in acqua fino al 2010); nessun certificato medico necessario (forse di sana e robusta costituzione)
    - E-Vento San Teodoro (2006 o 2007 non ricordo) Long Distance con 113 partecipanti in acqua (tra lite e windsurf). Nessun certificato necessario.
    In entrambi gli eventi non c’erano giri contorti di tesseramenti e non costava tanto l’iscrizione

    Passiamo adesso a qualche dato 2010

    - Albissola 2010: una dozzina di Atleti x lo slalom AICW e una ventina di amatori per il trofeo cippa (certificato sana costituzione e tessera FIV)
    - San Teodoro 2010 Long Distance con credo più di una ventina in acqua (aveva il difetto di avere un’iscrizione di 50€ … personalmente ho preferito stare in acqua e partecipare alla long distance fuori classifica invece di “regalare” €50 e come me avrebbero fatto tanti altri)
    - Stintino Contest 2010 (evento senza bollino AICW): i partecipanti alla long distance (bellissina, peraltro) salgono ad una cinquantina tra kite e windsurf. Iscrizione di 20€ portandosi a casa una tshirt e una Lycra quicksilver a maniche lunghe che da sola ripagava l’iscrizione.
    - Iscrizione One hour 2010 (con abbinata classifica Free12 se non sbaglio…qui non c’ero): 75 o 80€. Anche qui non certo un’infinità di iscritti alla free12 (e molti dei partecipanti erano comunque ex-regatanti del Garda, in particolare del CTS Torbole, che non regatano più… quindi non i “famosi” surfisti freeracer da avvicinare alle regate.)

    Dati alla mano in ottica “promozione del windsurf” per avvicinare gli amatori alle regate mi sembra che il risultato del progetto Free12 sia un po’ deficitario, da una parte per l’iter burocratico assurdo (2 tessere e visita medico sportiva) dall’altra per i costi di iscrizione ad alcuni eventi.

    Sono molto dispiaciuto di questa situazione. Faccio un po’ da “guida” a tutto il movimento Slowriders, cioè proprio il bacino di freeracer (slalom-dotati) a cui un circuito Free12 si propone e sebbene qualcuno sia attratto dall’idea di confrontarsi in una regata, tutti, dico tutti, si sono bloccati di fronte ai 2 “problemi” che ho citato prima: costi e burocrazia (e sai benissimo, ci eravamo sentiti proprio l’anno scorso su questo tema, quanto sia complicato fare una tessera FIV se non si è iscritti ad alcun circolo…come normalmente succede alla stragrande maggioranza dei surfisti).

    E se poi qualcuno più accanito (come sono stato io) decide di spendere tempo e soldi per fare tutto il necessario (visite mediche e tessere) si ritrova a gareggiare per ’sta benedetta Free12 e al termine dell’evento ci si ritrova a non essere nemmeno premiati (come mi sembra di capire sia successo ad Andora) allora inizio a pensare che mi è andata bene a non essere riuscito a convincere alcuno dei miei amici. Se lo avessi fatto e si fossero trovati nella situazione di Andora (dove tutta l’attenzione è stata data agli atleti “veri”) mi avrebbero sicuramente mandato a quel paese. Non credi?

    Tornando sui binari “costruttivi”, credo che gli aspetti su cui si può lavorare sono (a mio avviso):

    - Facilitazioni (sia economiche che procedurali) per l’ottenimento delle tessere FIV (sulla parte tessera AICW non ho avuto mai problemi)
    - Facilitazioni e sconti “gruppi” per la visite mediche (ho fatto per anni attività agonistica a squadre e non credo sia difficile trovare qualche forma di convenzione AICW con un po’ di enti medico-sportivi in giro per l’Italia.
    - Tetto ai costi di iscrizione per gli eventi, almeno per coloro che partecipano alla sola regata Free12 (capisco il fascino di gareggiare per la One-Hour o alla Long Distance di San Tedooro, ma sfido a trovare chi da amatore paga 50 o addirittura 80 euro.
    - Spingere per eventi Free12 in zone non ancora coperte (l’anno scorso erano praticamente baricentrate in toscana e al garda)

    Sicuramente c’è altro, ma credo che già qui c’è un po’ di carne al fuoco


  7. Ciao Cassik,

    quello che hai scritto mi è piaciuto molto, educato costruttivo e senza polemiche.

    Per quanto riguarda la”famosa” visita medica agonistica è di pertinenza del Circolo FIV in quanto strettamente legata alla tessera FIV. Ad Andora il Presidente del Circolo FIV si è dimostrato molto comprensivo per la parte burocratica, era pronto a farti la tessera Promozionale a 18 euro, ma visita agonistica purtroppo non possiamo avere, al momento alternative. C’è sempre quel problema LEGALE e PENALE per Presidente del Circolo, Guidice e il Segretario AICW, che in caso di “problemi” hanno dei seri grattacapi.

    Il costo sono 20 euro per un anno AICW-FREE12 e 20 euro ad Evento, sono escluse manifestazioni tipo la one-hour come giustamente hai detto tu. Una volta non era nemmeno possibile avere questo tesseramento promozionale….
    Posso portare avanti una sorta di alla prima regata ti iscrivi GRATIS E POI TI TESSERI???

    Premiazioni…abbiamo chiesto alle Aziende presenti ad Andora di dare qualcosa per i FREE12, purtroppo la crisi investe tutti i settori….

    Spingere in altre zone….AICW si appoggia per regolamentazioni normative etc.etc. ai Circoli FIV, di conseguenza si nei Circoli ci sono appassionati che possono spingere per fare delle manifestazioni locali e poi fare un minicircuito regionale.

    L’idea del Free12 INIZIALMENTE VENNE CONDIVISA con Aziende ed appassionati proprio a San Teodoro2009 ove l’esigenza maggiore era ridurre i costi dei materiali, OVE TANTI lamentavano che 2 tavole e 4 vele erano una follia, infatti RRD ha preso l’iniziativa dell’RRDtwelve che è dentro il format del free12. Il ragazzo che l’anno scorso ha vinto la classifica generale ha vinto un rrd freerace nuovo di pacca…sto cercando di convincere anche altre Aziende per far mettere a disposizione premi ad estrazione ma i tempi sono duri.

    Oggi credo che il freno maggiore sia tessera FIV e visita agonistica, la prima con 18 euro è risolvibile? per la seconda qui io mi fermo perchè al momento questa è una direttiva del CONI…In trentino alto adige la visita agonistica è obbligatoria per una marea di attività sportive-agonistiche, se riesco a trovare un modo sarei il primo a sperare di avere 1000 soci o anche di più..
    A presto


  8. Gentile Carlo,
    sono lieto che Smink dia un’occasione di confronto sull’argomento che sento particolarmente vicino.
    Mi piacerebbe un confronto più approfondito anche perché secondo me la questione lo meriterebbe, ma non è questa la sede.
    Vorrei sfruttare l’occasione per una sola domanda: ho la fortuna di vivere in sardegna e per un motivo o un altro vivo il windsurf tutti i giorni. Ogni volta che vado in acqua insieme a me c’è altra gente, praticanti occasionali, amatori e agonisti: si provano bordi insieme, ci si misura a vicenda, si sta insieme in acqua insomma, chi per allenarsi, chi semplicemente per divertirsi. Premesso questo, vorrei capire perché se una cosa del genere si ripete in un giorno in cui ci si dà uno specifico appuntamento (che poi magari si concretizza in un raduno più o meno organizzato) questo dovrebbe sottintendere costi di tesseramenti, nulla osta per i tesserati (anche se per un motivo o un altro non avevano intenzione di partecipare a gare ufficiali concomitanti) e confronti sul perché si o perché no….

    La mia posizione è che è importante rispettare l’associazione di riferimento per la disciplina, ma è altrettanto importante che il windsurf si pratichi e si diffonda tra la gente. Anzi, ritengo che l’associazione debba avere proprio questo come primo obiettivo e dovrebbe vedere con favore e simpatia le iniziative che consentono alle persone di avere un motivo in più per andare in acqua.
    Per le competizioni ufficiali, amatoriali o agonistiche che siano, è giusto rispettare tutti i vincoli giuridici imposti dal sistema (certificati, iscrizioni vari e costi connessi), ma ci sono occasioni diverse da queste e che i tesserati ne siano esclusi a mio avviso fa male solo e soltanto al nostro sport.
    Chiedo scusa per i toni forse troppo schietti e lungi da me l’idea di sminuire l’impegno delle persone che lavorano nell’associazione di classe, che so comunque essere profondo e sincero.
    Grazie Smink.
    Grazie Carlo.


  9. Ciao Andrea,

    spero di riuscire a risponderti con altrettanta franchezza ed essere sufficentemente chiaro.

    Facciamo finta che non parliamo di windsurf, ma di tennis.
    Decido di trovarmi con te ed altri Amici, appassionati per una partitella di tennis, devo essere Socio di un Circolo oppure trovare uno che ci affitta un campo, nessuna tessera, nessuna visita medica nessuna normativa da rispettare. Un pò come dici tu, ci troviamo al Poetto o a Porto Pollo e tiriamo due bordi. Se vuoi fare una garetta di bici, di corsa campestre, ti chiederanno tessere e/o visite simili a noi. Pensa sempre al paragone con la partitella di tennis ed il Torneo ufficiale.
    Le cose cambiano se, invece, è presente una classifica, quindi sicurezza, quindi regole certe accettate e condivise. Un torneo di Tennis sociale ha le stesse regole del Torneo Nazionale. Lo scopo dell’Associazione è regolata da uno statuto che ci lega all’accettazione della Federazione Italiana Vela, proprio per quelle cose di sicurezza, regolamenti etc che mettano tutti in sicurezza e che permettano a tutti di confrontarsi in modo equo. Il discorso relativo al nulla osta è stato votato all’unanimità dai Soci durante l’Assemblea generale, per essere loro stessi, tutelati. Spero di aver tolto eventuali dubbi.

    Saluti


  10. Carlo,
    premesso che secondo me c’era margine per far sì che la Free12 restasse nella sfera degli eventi amatoriali e quindi senza necessità di cartificato medico agonistico ma con il solo certificato di sana e robusta costituzione come lo è stato per gli anni passati, credo che più che parlare ci cosa si sarebbe potuto far per evitare questo converrebbe concentrarsi sulla realtà dei fatti che mi sembra che siano:
    1) per la Free12 occorrono tessera FIV; Teseera AICW e Certificato medico agonistico
    2) la free12 ha come obiettivo quello di avvicinare gli amatori alle regata

    Partiamo da questi punti ormai assodati e probabilmente non modificabili e mi concentrerei sulle azioni che possano portare dei benefici. COmunque uno sforzo per cercare nel 2012 di “evitare” il certificato medico agonistico lo farei perchè spesso un certificato di sana e robusta costituzione lo si ha per palestre/piscine etc e quindi se poi le tessere si possono fare direttamente alla prima regata allora tutto diventa molto più semplice.

    Cosa si potrebbe fare?

    1) Ricerca di strutture convenzionate con la FIV ed elenco (redatto e pubblicato da voi nelle newsletter e nel sito) con i prezzi migliori in giro per l’Italia. VI assicuro che ce ne sono di economiche ma molti pensano che ci vogliono 70 euro per per il certificato (a torino per esempio con 40 euro si fa…praticamente come un certificato di sana e robusta costituzione)

    2) Dare una propria dignità agli eventi Free12, magari rendendoli indipendenti dalle gare slalom che poi tolgono attenzione specifica al free12

    3) organizzare delle giornate “pro-Free12″ in giro per gli spot più frequentati… con l’aiuto dei local dei vari spot, magari non i freestyler che molto probabilmente sono poco interessati ad una free12 ;-) si potrebbe radunare un po’ di gente, potreste raccontarci la free12 e poi permetterci di andare in acqua per una semplice regata con 2 boe e senza certificati e senza tessere…giusto per far provare il feeling di una regata, di una partenza a tempo, di un ingaggio, etc etc. (ti assicuro che la voglia di competere con gli amici c’è per vedere chi è più veloce … se non si partecipa alle regate è solo per i suddetti problemi burocratici).

    4) fare qualche convenzione/promozione almeno lato tessere AICW

    5) “parlare” con i circoli FIV e ottenere emissioni di tessere senza sovrapprezzi vari. E’ la normalità che un windsurfista non sia socio di un club nautico FIV. E’ assurdo che poi si debba pagare (oltre ai costi specifici delle tessere e certificati) anche dei sovraprezzi segreteria inconcepibili per un’operazione veramente banale. Io ci ho sbattuto la testa e ala fine ho risolto…ma non sono tutti testardi come me.

    Mi fermo qui, ma sono sicuro che esistono altre azioni possibili (tipo quella di trovare sponsor ad hoc per la free12 destinando quindi premi e organizzazione a questa categoria).

    FAccio invece una parentesi che c’entra sempre col discorso AICW ma che non c’entra nulla col la free12: divieto di partecipazione ai tesserati AICW agli eventi non AICW. Beh, spero che non ci siano dietro queste scelte solo motivazioni dettate da invidia verso eventi che hanno successo, o l’idea di mancati ricavi per l’associazione “ufficiale” o altre cose di questo genere che poco hanno a che vedere con lo sport vero e proprio. Il windsurf è uno sport incredibile che unisce chiunque, si è tutti amici, è natura, è libertà, è la nostra vita, e creare fazioni, posizioni, sbarramenti è solo una cosa che può far male a tutti indistintamente.


  11. Ciao Cassik,

    se vai sul sito aicw e leggi il discorso relativo al Free12 noterai che possono essere organizzate ovunque e da chiunque, naturalmente con l’appoggio del Circolo FIV.
    Il che significa che se domenica un negozio della Liguria, o un gruppo di appassionati vuole mettere giù due boe, con l’aiuto e la competenza di un circolo FIV si può fare un FREE12.

    L’idea del FREE12 mi venne anche per “aiutare” il passaggio di tanti giovani che finito il percorso Techno 293, senza gravare molto su costi dei genitori potessero iniziare nello slalom.

    Veniamo alle altre tue osservazioni.
    Certificato medico agonistico: TUTTO il comparto Tavole a vela è OBBLIGATO ad avere questo certificato, indipendentemente dalle discipline, non è una regola che ho messo io, ma è una direttiva del CONI, in regioni come il Trentino Alto Adige addirittura è legge per tutte le attività sportive, ove è presente una classifica.

    Tu dici di avere strutture convenzionate, cosa un pò difficile non sapendo se in quella città ho 10-100-1000 persone interessate.
    Quello che posso dirti, per completare anche con il discorso dei Circoli FIV è che molti, tra cui il mio, ti tesserano SOLO per la FIV, senza chiedere costi aggiuntivi.
    In questo caso contattami al cell. e ne parliamo. Alla regata di Andora il Presidente era disposto a tesserare le persone presenti a 18 euro!

    Dare una dignità: questo lo facciamo ma non sempre è possibile..ad Andora, e questo è già stato scritto, abbiamo chiesto collaborazione alle Aziende presenti, un gadget di regalo…purtroppo è un brutto periodo e non è stato possibile, alla prossima regata a Torbole la CST cup vedremo di migliorare…sai qui è lo stesso discorso per gli sconti che sono riuscito a fare con la Mobylines…siamo in 400 pensa che avessi scitto che eravamo in 4000! altro che 20% di sconto. Sul sito AICW trovi anche questa news.

    Ultimo aspetto del nulla osta: allora nel calcio, così come nel tennis, baseball, rugby, se sei tesserato con la FIGC, ad esempio e vieni invitato ad una partita del CSI la tua società, la la federazione, deve rilasciarti un nulla osta. I Soci AICW all’Assemblea generale hanno votato che se NON ci sono eventi AICW-FIV per andare il Direttivo AICW deve darti il nulla osta, che in caso di regate non coincidenti o non facenti partner della stessa disciplina potrà essere concesso, ma in caso di sovrapposizioni con regate a calendario ufficiale coincidenti con la stessa disciplina non verrà concesso. Direi che è estremamente corretto.

    Ti sembra giusto che un circolo FIV od un organizzatore, spenda risorse economiche, energie, metta in moto una macchina organizzativa e poi un altro evento non ufficiale gli metta lo stesso week-end una manifestazione parallela?
    Nessuna invidia o introiti economici, solo tutela della volontà dei Soci.

    Noi dobbiamo esserci anche per tutelare in modo corretto i Soci e chi rispetta le regole, ti tesseri vieni all’Assemblea, fai votare una tua mozione e se la maggioranza la vota sono il primo a farla applicare e farla rispettare.

    Ciao


  12. Carlo,
    mi sembra che i presupposti per migliorare la Free12 ci siano e posso che ammettere che ce la state mettendo tutta (le tue risposte in questo thread sono state comunque utili a capire un po’ di cose dal di dentro). Però è anche vero che i risultati non sono ancora il massimo (credo che condividerai) e si può fare di più. E non intendo “potete fare di più” ma “possiamo fare di più”. Tutti insieme: federazione, Associazione di classe, negozianti, importatori e last but not least tutti i windsurfisti. Proviamoci. Sebbene un po’ sfiduciato, personalmente credo ancora della validità di fondo di questo progetto.

    Proviamo comunque a parlarne di persona al primo evento (Spero di partecipare alla Free12 al Trofeo Nagler: ci sarai?).

    Ho notato proprio ieri dell’ottima iniziativa promozionale circa la Moby e l’ho anche riportata sul nostro portale Slowriders. Pecca che abbia già fatto i biglietti per fine maggio con loro … senza convenzione. Sai se è possibile avere lo sconto retroattivo? ;-)
    Ciao
    G


  13. Ciao Cassik,

    se parli del Trofeo Nogler di metà Agosto non sarò presente perchè sarò, spero in vacanza. Magari ci potremmo parlare prima.

    Per quanto riguarda lo sconto prova a contattare i numeri indicati, ricordati la copia della tua tessera AICW.

    Saluti


  14. Ciao Cassik,

    ho letto con attenzione tutti i tuoi interventi e quanto pubblicato sul sito slowrider e devo ringraziarti e farti i complimenti. Sei stato chiaro preciso e corretto. Cose che non sono facili da trovare.

    Bravo, ci vediamo in acqua.


  15. No, mi riferivo ad una free12 prevista nel weekend 7.8 maggio a torbole. Pensavo fosse il nogler. no?

    comunque quell’evento, indipendetemente dal nome


  16. Ciao Carlo,
    scusa, ho rivisti adesso, mi riferivo al trofeo Neirotti. Ci sarai?


  17. Ciao Cassik,

    è il Trofeo Neirotti, certo che ci sarò. E’ una Trofeo per ricordare un grande Campione ed un Amico, è una manifestazione dove si corre in Formula ed in Slalom vince chi ottiene il miglior punteggio in entrambe le discipline.
    Per creare una bella manifestazione dallo scorso anno è aperta anche al Free12 che potranno correre nella gara Slalom.

    Ci vediamo al Garda


  18. SOLO UN’OPINIONE MOLTO PERSONALE SULLA PROMOZIONE DEL WINDSURF.

    E’ giusto che a tutti venga data la possibilità di esprimere liberamente il proprio talento nella disciplina preferita, ma in un momento di crisi del windsurf (che essendo uno sport costoso non mancherà di risentire dello scenario economico globale) la frammentazione eccessiva delle classi porterà ad eventi dove lo sforzo organizzativo sarà notevole e difficilmente potrà ricomprendere più discipline insieme, i costi elevati ed il pubblico e gli sponsor disorientati. Troppo pochi atleti, poco pubblico (quindi pochi Sponsor), difficoltà di accesso al windsurf dei giovani senza supporto familiare o dei circoli (costo dell’attrezzatura RSX completa 4.700,00 euro, se le mie informazioni sono corrette) o disponibilità economica. Non è infrequente sentire genitori che si lamentano di dover spendere anche solo 1.000,00 euro per un’attrezzatura completa per iniziare. In Italia fra l’altro da un lato abbiamo la fortuna dei venti termici costieri e lacustri, oltre a quelli di perturbazione, pure discretamente frequenti, ma non abbiamo d’altra parte alisei costanti: quindi la pratica del windsurf richiede anche una logistica e dei costi di trasporto e di spostamento per andarsi a trovare le condizioni ideali di allenamento. Infatti, per esempio, al campionato italiano formula di Cagliari 2009 il 69% degli atleti erano master e grandmaster”.

    Per quanto riguarda la classe Free 12 avevo espresso dei dubbi sul limite dei 9 metri quadri per le vele e con piacere ho rilevato è stato portato a 10 mq. Sempre come mia modesta opinione, abolirei anche il limite sulle tavole, consentendo l’uso all’amatore di qualunque attrezzatura sia un windsurf (inclusi quindi anche i formula, dei quali esiste un consistente numero, per esempio in Sicilia, in possesso proprio ad amatori). Molti windsurfisti escono in condizioni di vento leggero con i formula e non possiedono uno slalom grande ed un rig slalom apposito, magari avendo solo uno slalom medio o piccolo e poi un freemove (convertibile wave-slalom) o un wave puro. Per esempio è interessante notare come in un recente evento Free 12 tenutosi a Marsala, alcuni ragazzi con i Techno 293 in condizioni di vento limite per gli slalom, hanno superato molti atleti slalom ben equipaggiati. In tal caso parliamo di tavole sì inferiori agli 85 cm di larghezza ma con volumi molto più elevati degli usuali 131-137 litri degli slalom grandi e quindi favoriti con vento ai limiti minimi. Quindi in teoria se si limita la larghezza delle tavole (85 cm) con l’intento di per non procurare vantaggi inappropriati ad un’attrezzatura su un altra, per lo stesso principio si dovrebbero limitare anche i volumi. Porre limiti di qualunque tipo ad una classe promozionale e/o amatoriale è un controsenso logico: dovremmo renderla cioè completamente e veramente “FREE”.

    Ho proposto per facilitare l’ingresso di nuovi regatanti ai campionati zonali ufficiali (considerata la crisi dei partecipanti alle regate) e sottolineo solo per le regate zonali il modello di altri paesi come l’Olanda (formula fino a 15 nodi, oltre slalom), elevando il limite del vento eventualmente a 18 nodi (o a quanto si voglia decidere), tenendo conto delle condizioni dell’onda e della sicurezza generale degli atleti.
    Nel caso ad esempio della situazione della VII Zona (Sicilia e Calabria), sarebbe da valutare questo modello o almeno discuterne: ed infatti così è stato in una riunione zonale, dove alcuni atleti avevano proposto questa soluzione. RSX, Techno 293, raceboard, formula, slalom, formula 42, formula 63, Free 12, sono troppe varianti e tendono a disorientare chi si accosta al windsurf come praticante, amatore, giovane atleta o anche solo, dall’esterno, come spettatore. Ora non voglio sostenere un’utopia: è vero che è realistico uniformarsi alle classi ed alle competizioni internazionali (ricordiamoci che Starboard aveva proposto il Formula come tavola olimpica ed il durevole Formula Experience per i giovani), ma ,pur essendo un neofita delle competizioni, mi pongo dal punto di vista di un amatore che voglia avvicinarsi al mondo delle regate. Motivo per il quale questa potrebbe essere una ricetta giusta, sottolineo sempre a livello zonale ed amatoriale. Magari poi si estrapola una classifica separata per Formula e Slalom (cioè per le discipline “ufficiali”) per gli atleti che partecipano ai campionati zonali. Ribadisco : pochi partecipanti (basta leggere i dati recenti di partecipazione alle regate) comportano poco pubblico e quindi pochi sponsor.
    La classe Formula Windsurfing e la Formula experience, a mio modestissimo parere, sono le due classi che dovrebbero essere proposte rispettivamente a livello olimpico e giovanile. E ricordo bene di aver sentito dire o scrivere a qualcuno dei vertici di una Associazione riconosciuta di essere “un convinto sostenitore del Formula”-
    I costi delle gare slalom (cui partecipo volentieri, nei limiti dell’attrezzatura di cui dispongo) ) sono alti visto che come minimo si devono attrezzare 2 slalom e e 2 o 3 vele e poi, con una giornata con 9-11 nodi, per esempio, stare a guardare senza regatare o interrompere la prova per limiti insufficienti (in un annata, in Sicilia, regione pur dalle favorevoli condizioni climatiche, si potè disputare solo una gara slalom valida). Io penso a quelli come me che da dilettante sacrificano un fine settimana in famiglia per andare a fare una regata solo slalom che molte volte non si riesce a disputare regolarmente per limiti insufficienti di vento. Per converso alcune regate formula zonali non si sono potute disputare per condizioni di onda a riva o di vento eccessivo ai fini della sicurezza degli atleti: più volte si sarebbero potute svolgere, al loro posto, eccellenti regate slalom o anche (perchè no?) wave. Anni fa in una regata Formula zonale andarono distrutte tra i frangenti 3 attrezzature formula. In almeno altre due occasioni non si poterono disputare regate Formula, in giornate invece eccellenti per slalom da vento forte. Per questo motivo sostengo il modello dell’Olanda e quello analogo seguito, come mi hanno riferito, per il Trofeo Neirotti. Non credo sia difficile trovare delle regole (discrezione del Comitato di Regata sentendo la maggioranza dei pareri degli atleti etc.). Porterò nelle sedi opportune queste proposte, ma sempre a mio modesto parere discuterne almeno prima in un social forum potrebbe essere un’occasione democratica di confronto e di scambio di idee, per arrivare, se possibile, a conclusioni condivise senza allungare a dismisura i tempi di una Assemblea dei Soci.

    Giuseppe Scirè Scappuzzo ITA 50.

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