Impariamo ad indossare la muta stagna

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L’arrivo delle mute stagne in trilaminato nel windsurf è stato una manna per i surfisti del nord e in particolare dei grandi laghi (Como, Garda, Iseo), dove la temperatura dell’acqua è molto fredda anche in primavera inoltrata.
Queste mute hanno conseguito inizialmente un grande consenso sui laghi ma al mare (e ultimamente anche sui laghi) spesso sento dire che si preferiscono quelle in neoprene perché più confortevoli nelle manovre (specialmente nel freestyle) e di minor intralcio nelle eventuali nuotate. Questo cambio di rotta credo che sia fondamentalmente frutto di un non perfetto utilizzo della muta in trilaminato. Mi riferisco in particolare al modo in cui questa viene indossata. Non è raro, infatti, vedere in acqua surfisti con così tanta aria dentro la muta da sembrare degli emuli del mitico omino Michelin. La conseguenza di questa situazione è naturalmente quella che abbiamo citato prima e che si riassume nell’affermazione: “Sì, la muta è ottima per l’inverno ma poco pratica e ingombrate; preferisco sentire un po’ di freddo ma usare una in neoprene”. Liberi di pensarlo e puntare ad una muta classica in neopreme ma tenete conto che questa sensazione di non confort è dovuta al fatto che avete troppa aria dentro la muta. Nel seguito dell’articolo proverò a darvi qualche consiglio per eliminare il problema e riprendere ad amare la vostra stagna in trilaminato che magari avete messo da parte per sostituirla con una più fredda in neoprene. Se ricordo bene dovrebbe essere stato Francesco Dote (www.nonsolomute.com) a darmi questi consigli, quando ho comprato una della sue creazioni WindCatcher.
Innanzitutto indossate per intero la muta e chiudete la ZIP stagna.
In questo momento avrete ancor tanta aria all’interno della stessa. Per togliere il grosso potete accovacciarvi, facendo uscire l’aria dal collo, aprendolo leggermente con le dita.

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Fin qui stiamo parlando di due step che fanno tutti. Molti però si fermano a questo punto e vanno in acqua. Niente di più sbagliato se volete evitare di ritrovarvi, poi in acqua, nella situazione che vedete in foto.

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Questa è, infatti, la situazione reale dopo aver fatto uscire l’aria con il solo accovacciamento visto nella foto 2. Fuori dall’acqua sembra che aria addosso ne abbiamo poca ma una volta in acqua tutta l’aria presente si concentra nella parte fuori dall’acqua e cioè braccia e parte alta del torace. E’ naturale quindi aver poi problemi e disagio mentre si nuota. L’aria si concentra in alto per colpa della pressione dell’acqua e allora sfruttiamo questa pressione a nostro favore. Prima di mettere il trapezio, entriamo in acqua, dove si tocca, e immergiamoci fino all’altezza del collo con le braccia più possibile immerse. A questo punto allarghiamo con le dita nuovamente il collo e vedrete che uscirà tanta aria.

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Naturalmente state attenti, mentre eseguite le indicazione precedenti, a non farvi arrivare l’acqua dentro al collo. Capisco che in mezzo alle onde non è facile fare un’operazione del genere ma comunque vi assicuro che anche immergendovi poco (anche a “metà panza”) il risultato è sorprendente. Come potete vedere dalla foto precedente io non sono entrato tanto eppure il risultato è ben visibile: MUTA SOTTOVUOTO molto comoda che non vi impedirà alcun movimento. Inoltre l’assenza di aria rende anche la muta aderente e quindi meno ingombrante durante le manovre (capito “Freestyler”?). Vedrete come cambierà il giudizio che avete della vostra muta, anche perché l’aria che resta normalmente dentro è la stessa che genera la condensa che a volte fa trovare segni di bagnato all’interno della muta, a fine uscita, facendoci pensare che la muta non sia perfettamente stagna. Meno aria lascerete all’interno e più asciutti sarete alla fine. Provate.

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5 replies


  1. … ma se mi prendo quella muta lì, divento bello come il modello?!
    Aaaaaaaaaaaaaah… meno male che abito in Liguria e sotto i 10° non esco in mare!


  2. …mi sono fatto la barba e tagliato i capelli per il servizio fotografico!!!

    PS: avevo dimenticato una cosa: le foto sono di Piero Tammaro


  3. ottima spiegazione io la uso e con il freddo continuerò ad usarla ciao


  4. Grande Cassik… ottimo articolo
    Anche se esco solo al mare,la prendo anch’io…soprattutto per un aspetto di asciugatura.
    Se ti capita di fare un week end piovoso e freddo come quest’ultimo alla Bergerie oppure in una due giorni in cui la muta semistagna non asciuga da un giorno all’altro allora si può capire veramente l’utilità.


  5. Ottimo consiglio, sinceramente non avevo mai pensato di effettuare l’operazione di immersione parziale in acqua per far uscire completamente l’aria, mi sono sempre limitato a farla uscire piegandomi a terra.

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