Sup… al caldo!

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Per nostra fortuna, ma anche per quella dell’autore della lettera che leggerete (ah, ah, ah…. se no, sai che maledizioni!), almeno qui da noi, non fa ancora così freddo da guardare con invidia “rancorosa” le foto ed il “contributo” del nostro amico Johnny.
Anzi stamattina, dando un occhio a meteo, il possibile libeccio di sabato accompagnato dal sole… beh mi ha già reso “felice” questo giovedì mattina… basta veramente poco per alzare l’umore!

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Ormai da un paio di anni mi dedico al SUP come attività sportiva complementare al Wwndsurf,  che è e rimarrà per sempre,  la mia intramontabile passione! Così come  il windsurf, anche il mondo del SUP mi ha permesso di conoscere  tante persone che sono come “porte”, le apri e dietro c’è un mondo!
Con alcuni poi stabilisci rapporti di amicizia che durano anni e che ti aiutano a rimuovere l’ombra del tempo che passa, ingannandolo e continuando a condividere zingarate acquatiche e ragazzate varie , anche se ragazzi non si è più.  Questi sono gli amici, di vecchi ma anche di nuovi.
Tra questi ci sono amici da aiutare nel momento del bisogno e ci sono amici che invece ti aiutano nel momento del bisogno;  poi ci sono amici che forse pensano di aiutarti e invece ti complicano la vita causandoti quegli stati d’animo durante i quali non puoi non porti le “grandi domande esistenziali”… a ognuno le proprie !
Uno di questi è Fabio Giacomini… quando mi scrive lettere come questa che riporto “para-para”.
Ovviamente scherzo, ma fino ad un certo punto… vero Fabio?!
Mr. Giacomini (già citato sul report di Settembre, nella gara di SUP a Ostia…) ormai “sud-africano” a tutti gli effetti, passa metà anno a Durban (autunno ed inverno che te lo dico a fare  poverino… sigh!) dove produce le sue tavole che disegna, costruisce e testa una per una;  sono tavole principalmente da sup ma anche da surf, da windsurf e da kite (ahiaaaahhh… proprio vero che nessuno è perfetto)!
La gran parte delle sue tavole sono prodotte su ordinazione sia per i surfer sud-africani (e non solo) inclusi un paio di atleti di livello internazionale, che quelli nostrani che si vedono consegnare in primavera delle tavole costruite secondo le proprie caratteristiche e aspettative.
Le tavole vengono costruite in schiuma poliuretanica che modellandosi sull’onda non rimbalza come il polistirolo mantenendo invece aderenza, curva e velocita’, basilari per il surfing. In più, particolare da non trascurare, in caso di rottura non si imbeve di acqua….
L’altra metà dell’anno conduce la scuola/club Sup Wave Club presso lo stabilimento V-Lounge di Ostia.
Essendo socio del club da questa estate e ho avuto la fortuna di conoscere e frequentare ormai su base regolare, un bel “manipolo di “sup-dipendenti” con i quali condividiamo uscite in acqua e di tanto in tanto “a secco”.
Fabio è un fautore (fino all’estremismo religioso….) del sup surfing , che vuol dire tavole con litraggi minimali, strette e con bordi che tagliano l’acqua veloci, permettendo bottom e cut back radicali.
Ho provato sulla mia pelle questa estate cosa vuol dire andare con i miei 80kg su una tavola da 100 litri ed anche per me che sono un neofita non è particolarmente difficile. Si tratta di tecnica, allenamento e di condizioni ideali. Considerando che sono tavole che partono già con mezzometro d’onda… la cosa è più frequente di quanto uno non sia portato a pensare. Provare per credere…..
Per informazioni vi rimando al suo sito
http://www.fabiogiacomini.co.za/

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Tornando al “fellow” che mi ha invitato ad andare a trovarlo in quel di Durban, vi riporto la sua missiva nella sua interezza e “crudeltà”:
“Ciao Johnny, volevo raccontarti un attimo come si vivono le onde qui a Durban che è da sempre la patria del surfing tradizionale. Non si pratica windsurf qui, perche’ il vento di solito è on shore e quindi non permette alle tavole a vela di uscire con la condizione giusta, si pratica un po’ di kitesurfing, ma solo quando appunto soffia il vento da mare.
Gli sport da tavola che sfruttano il vento sono più presenti a Città del Capo notoriamente ventosa. In questo tratto dell’Oceano Indiano invece lo sport maggiormente praticato è il surfing shortboard tradizionale ed anche il sup surfing.
Le onde sono di alta qualità infatti sono classificate AAA nel rating mondiale cioè il massimo. Si svolge qui ogni anno una tappa del circuto professionistico del surfing ASP… questo è infatti uno dei beach break più violenti al mondo: onde velocissime e tubanti che bisogna surfare con partenze a razzo nel picco e bordo subito infilato nella parete per non farsi chiudere addosso l’onda.
A Durban è sempre estate e la temperatura dell’acqua sempre intorno ai 20/25 gradi. L’inverno è caratterizzato da mareggiate provenienti dall’Antartico mentre invece la stagione estiva ha per caratterisistica l’arrivo di perturbazioni cicloniche provenienti dal vicino Madagascar che portano onde anche di 10 metri.
Le onde comunque sono sempre assicurate. Gli spot più importanti a Durban, che non ha subito più attachi di squalo dal 1978 anno in cui sono state posizionate le reti, sono: Snake Park, North Beach, New Pier e South Beach. Lo spot dove si pratica di più il sup surifng è South Beach il mio homespot.
Lo spot al contrario degli altri è caratterizzato da un ampio tratto di mare con i pontili molto distanti tra loro. Ci sono quindi vari picchi con onde quasi tutte destre ,ma talvolta alcuni lavorano anche con le sinistre. Questo spot il week end e’ molto affollato sia da shortboarder, longboarder oltre che naturalmente sup surfers.
La convivenza è pacifica e tranquilla raramente si assistono a scene di violenza tra surfisti, non è presente localismo, tutti convivono in maniera tranquilla perchè tutti sono rispettosi osservanti delle regole comportamentali in acqua. I picchi su cui mi alleno sono di solito ” the hospital” e ” the wreck”;  il secondo cosi’ chiamato perche’ l’onda si forma ancora più ripida causa la presenza di un relitto sotto il pelo dell’acqua.
Forse questi i picchi più difficili dello spot di South Beach. Questa la descrizione per grandi linee di uno dei luoghi migliori per allenarsi nelle tecniche surfing con la certezza di un metro d’onda quotidiana per allenarsi.
Ti aspetto quindi insieme agli altri amici del Sup Wave Club di Ostia, al piu’ presto per una surfata assieme in questo paradiso Africano”

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