Regata storica di tavole a vela… d’epoca!

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Un anno è volato. Il 23 agosto 2013 è arrivato, portando con sé la XV°grande regata storica di tavole a vela d’epoca che si corre a Coluccia-Porto Liscia, organizzata dal Club omonimo dei Fratelli Pisciottu e dall’Art-director Alberto da Genova.
Le meravigliose tavole sono sdraiate al sole e disposte come petali a formare due enormi margherite. Le ha portate Simone, quello forte come un toro, trasportandole dallo Stazzo sul mare dove hanno dormito per circa un anno. Ma a giugno si erano svegliate ed avevano assistito ai Campionati Italiani del Grand Slam.
Non ti dico dei loro incitamenti e strepiti vedendo quelle tavolette, le loro nipotine, piccole e leggere, volteggiare sul mare. Ed avevano sognato, ricordando il tempo passato quando loro erano le fuoriserie del mare. Ed ora erano pronte ad esibirsi, anche se, essendo solo una ventina, non avrebbero permesso a tutti gli aspiranti regatanti di gareggiare.  Salvo quelli con le tavole private che sempre più numerosi accorrono. Tanti, purtroppo, sarebbero rimasti esclusi! Esclusi dalla grande “regata”, la più affascinante e divertente delle regate al mondo (modestamente).
Dicevamo, un anno è volato ed eccoci nuovamente a regatare a Coluccia. La regata storica delle tavole a vela ti aspetta al varco, ti conquista e ti affascina. È una gara a cui tanti vogliono partecipare, ma non per  vincere, ma per farne parte. Quello che conta è poter correre, al suono del corno, dalla spiaggia verso la tavola, cercare di partire in una bolgia incredibile di tavole che si urtano, di alberi che fuoriescono, di boma troppo alti, di concorrenti che finiscono a bagno tra le risate e le urla di incitamento di amici e bagnanti. Di amici che si buttano in acqua e ti aiutano a partire. Cercare poi di superare la prima boa di sopravento è sempre un’impresa titanica per gli improvvisati regatanti. Le tavole, come detto, sono storiche, degli anni settanta e ottanta, e sono immensi tavoloni difficili da manovrare. Ma che importa, l’importante è esserci, sentire urlare il proprio nome, sentire l’incitamento,  scrutare dove mai Stefano ha posizionato la boa da doppiare.  E sempre controvento. Ma come riesco a raggiungere questa boa, che devo fare? Devo andare verso l’Isola dei Gabbiani o verso la penisola di Coluccia e poi perché finisco a bagno quando mi accingo a superarla e devo riprendere a rifare nuovamente cento bordi? Non capisco più perché alcuni stanno veleggiando verso riva mentre io arranco con fatica verso il largo. Rivedrò mai la riva? Ma che importa, sto regatando e la sensazione è fantastica, penso a quando (non si sa come) arriverò sulla spiaggia ed a perdifiato correrò, come se qualcuno mi stesse inseguendo e, dopo ottanta metri di corsa batterò la mano sulla scrivania della scuola di windsurf Porto Liscia, tra due ali di folla urlanti e che cercano di spingermi al traguardo. E poi sfinito mi butterò sulla sabbia. Avrò fatto il primo, il decimo, il ventesimo o l’ultimo? Ma che importa, ho corso la regata storica di Coluccia. Una goduria,  da vivere e da non dimenticare più.
Ma quando mai sono stato acclamato da centinaia di persone, come fossi un vincitore di Olimpia, per aver conquistato magari il diciottesimo posto, ma quando mai tra gli applausi e gli ululati ho alzato le braccia al cielo in segno di vittoria? Ma quando mai otto splendide ballerine mi hanno circondato e festeggiato mentre ricevevo la medaglia per il mio settimo o undicesimo o ultimo posto? Ma quando mai ho gioito cosi intensamente quando di corsa, tra gli amici urlanti il mio nome, ho ritirato la mia medaglia? E quando mai tutti insieme ad alzare il calice per festeggiare la regata? Ma per quale motivo voglio e devo partecipare assolutamente alla regata storica delle tavole a vela di Coluccia? La risposta al prossimo anno, alla sedicesima edizione.
La gara scattata con precisione sarda alle 15:00 e rotti è stata combattutissima tra i 22 regatanti, tra i quali alcuni nomi famosi quali Max Varrucciu, indimenticato simpatico campione di windsurf, che ha voluto che la sua supertavola d’epoca venisse sorteggiata tra i concorrenti.
Peccato che la sfida tra le due campionesse Francesca Floris  detta Noa (freschissima campionessa Italiana di freestyle) e Francesca Alvisa detta Capronazza (già partecipante per molti anni ai campionati di tutte le classi a tutti i livelli) si è risolta immediatamente a favore di Capronazza visto che il piede d’albero della Noa non aveva alcuna intenzione di rimanere fissato nella scassa della tavola.
La gara si è subito divisa in due gruppi, i più forti e… gli altri. Mentre i primi veleggiavano, anche se lentamente per la tramontana leggera, gli altri si azzuffavano nella memorabile confusione della partenza, nella quale si distinguevano Psiche, il Trombaio, l’Aspirante, Cicci ed il grande Peppe, che se non fosse intervenuta la furtiva manina di qualche amico starebbero ancora adesso a litigare con la battigia di partenza. Memorabile anche la sfida tutta di finezza(!) per il decimo posto tra Er Bove, Dartagnan e Canalis detto Gazz… e come dimenticare lo smagliante sorriso di Luponez per la conquista sudata della diciasettesima posizione.
La battaglia per la conquista del primo posto è stato entusiasmante. Francesca detta Capronazza di Scopa si è presentata da sola sulla spiaggia seguita a circa cinque metri da Ennio Patrone il genovese di Voltri. Capronazza, come da regolamento si attardava a trascinare a riva la tavola mentre Ennio furbescamente no! Nella corsa sfrenata verso il traguardo forse Ennio faceva incespicare Capronazza e riusciva a battere la mano sulla scrivania un millesimo di secondo prima di Francescaella. Vittoria a Ennio e proteste. Il comitato di regata( SAS) respingeva la protesta perché la regata non ha regole. Ma poi gli applausi scroscianti e prolungati  hanno consolato la grande Capronazza.
E poi via con la grande festa della premiazione, le ballerine, gli applausi e la gioia di tutti…
ARRIVEDERCI A TUTTI ALLA XVI EDIZIONE DEL 2014.

Classifica
1°    ENNIO PATRONE detto Utri
2°    FRANCESCA ALVISA detta Capronazza
3°    MASSIMO VARRUCCIU detto Max
4°    GABRIELE VARRUCCIU detto Varoux
5°     EMILIANO VASSALLO detto Emy
6°     DAVIDE    detto Golia
7°     ALESSIO PASSARELA     detto Pax
8°    ELIAS ARGIOLAS detto Razzittu
9°    ANGELO MASOTTI detto Cicci
10°     RICCARDO MILO detto ER Bove
11°    CESARE LAMI detto Dartagnan
12°     NICOLA CANALIS detto Gazzz…
13°    GIUSEPPE PORRU detto Peppe
14°     ALESSANDRO DE LUCA detto Alex
15°    MATTEO BACCANI detto Lo Svezzato
16°     GIANCARLO CREMA detto Trombaio
17°    PIERALBERTO PAGANINI detto L’Aspirante
18°    MICHELE DE MURO detto Luponez
19°     AMADEUS EHERARDTH detto Psiche
20°    NICCOLO CREMA detto Pennello
21°    INA PILO detta Cina Pina
22°    FRANCESCA FLORIS detta Noa

Il Premio ARIE (Associazione per il Recupero delle Imbarcazioni d’Epoca) è ogni anno conferito alla Tavola a Vela di valore storico, la cui storicità è dimostrata o da un restauro filologico o da una conformità originale dell’attrezzatura, perché anche i Windsurf del passato sono da conservare come beni culturali in quanto patrimonio della nostra cultura nautica.
Il Premio “ARIE” 2013 è stato assegnato ad una Tavola Vela Tencate-Windsurfer del 1977 di proprietà di Stefano Pisciottu e del Club Porto Liscia….

SOS: si invitano i possessori i tavole a vela storiche, che volessero disfarsene di contattare il Club Porto Liscia
Tel. 338/2370449 e-mail: stedduweb@gmail.com

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