Challenger Konda 5,3 08

chako53.jpg

Cambia la veleria, cambia il look, cambiano i materiali e cambiano anche le rifinizioni. Challenger Sails propone al pubblico per la stagione 2008, una gamma completamente rinnovata di vele tanto che per alcune, l’unico retaggio del passato rimane solo il nome. Basta guardare la K-onda 5,3 (che è affiancata nella gamma wave dalla Bash e dalla nuova B.Lite, in pratica una Bash con più monofilm e con tendenze freemove/freestyle) per rendersi conto che non vi è più traccia del design con il look ONE “C” CONCEPT DESIGN che era stato adottato da tutta la linea CHS negli ultimi due anni. Anche a livello costruttivo balzano all’occhio alcuni particolari molto più curati (tipo il il profilo di plastica che protegge le cuciture, nella parte bassa della vela, dai danni provocati dall’antistrucciolo), legati al passaggio alla nuova veleria in Sri Lanka. La K-onda è anche quest’anno completamente tramata, con rinforzi nei punti di abrasione, e con una tasca d’albero, bella spessa, a prova di reef. La base dall’albero ha una nuova ampia protezione a schiena di tartaruga ed è stata confermata la pratica (anche se patisce le sagole più spesse) carrucola a tre pulleggie che riduce considerevolmente lo sforzo per trimmare il caricabasso.
Leggermente più pesante “a secco” dello scorso anno, ma a a prova di bomba nelle frullate, la Konda 08 continua a rimanere leggera sulle braccia e a farsi apprezzare per le sue prestazioni con il vento forte e le condizioni più tipicamente side off. In queste condizioni è elastica e tollerante al punto da permettere di surfare per ore senza affaticare più di tanto le braccia. Anzi in surfata si esalta mettendovi subito in condizione di osare un po’ di più: staccate la vela dal trapezio e allontanatela dal corpo per iniziare a surfare e vi accorgete che neanche la raffica più “assassina” riuscirà a strapparvela dalla mani. Neutra quando è il momento di esserlo, la Konda si lascia gestire al meglio nei bottom anche quando il ventone consiglierebbe di non aprire troppo la vela al lasco. Un bel più per queste dote non glielo leva nessuno!
Nelle condizioni nostrane, on shore, e con il vento più leggero o rafficato si avverte un leggero ritardo in partenza in planata, ma Konda si riabilita velocemente grazie al suo profilo stabile e preciso che permette di adattarsi , allentando appena la tensione di bugna, anche a queste condizioni più rognose.
Tutto sommato rimane anche quest’anno una vela wave di razza: ben bilanciata nei salti, stabile e perfetta in surfata… una vela che si spinge al top in condizioni di vento forte.

scarica il test in formato pdf

 

Altri articoli

Annunci Sponsorizzati

Leave a reply