Ci vuole un attimo…

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Vi invito a leggere quanto accaduto ieri a Paolo Biondani a Cannes, prontamente pubblicato dal sito degli amici di Windcam http://www.windsurfmag.it/Inchieste/1064.html anche perchè, proprio per evitare cose del genere, visto l’affollamento dello spot sin dal mattino presto e l’esperienza del giorno prima a Bordighera, i “reduci” del team di WN hanno “evitato” l’uscita all’eliporto, tirando diritto fino a Beauvallon, per trovare uno spot con un po’ meno gente! Ripensando alle ultime uscite, proprio sabato pomeriggio in auto di ritorno dalla mission a Bordighera, commentavamo che ci vuole un attimo a trasformare una giornata di divertimento in una tragedia. La vicenda di Paolo ha dell’incredibile, perchè non fermarsi a prestare soccorso è veramente da disgraziati totali. Ma anche sabato a Bordighera c’è mancato un soffio che  finisse male. Aldilà dei casini dei kiters, che in un paio di occasioni, hanno rischiato di farsi e di fare ad altri un gran male… anche tra windsurfisti ci stiamo dando dentro alla grande! In 4/5 ore di uscita si è rischiato tre/quattro volte di finire all’ospedale… Alessandro, un amico di Vado, è stato centrato in testa dalla tavola di un altro surfista che stava strambando e che si è comunque fermato a verificare le sue condizioni…  grossa botta, tanto spavento, ma è andata bene così. Poco dopo Max saltando in uscita si è trovato sotto uno che stringeva di bolina e per evitarlo si è mezzo disintegrato, atterrando sul boma… il bordo successivo in uscita da una strambata sotto riva mi sono trovato davanti ad uno che mi puntava probabilmente per risalire il più possibile e ci è mancato un attimo che ci centrassimo. Queste cose capitano negli spots particolarmente affollati, ma, aldilà del discorso di precedenze o pseudo tali, è così necessario passarsi ad un metro?! Basta un attimo… due settimane fa a La Coudoulierie, uno dei local storici è stato ripescato al volo, semi svenuto, dal gommone della capitaneria locale, probabilmente vittima di uno scontro in acqua… se l’è cavata, ma lasciarci la pelle in acqua per una cazzata non è un’ipotesi così remota!

 

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20 replies


  1. no comment x gli incidenti!!!
    :-(
    ero a Beauvallon nel weekend ma alle 13.30 di domenica me ne sono andato…. c’era troppa gente in acqua x i miei gusti… dalle 10 la mattina era già bello, con pochi local “pensionati” in acqua… poi arrivano i PRO al pomeriggio…..
    :-)


  2. Ciao Fabio, come va il piede? ;-) Sottoscrivo tutto…
    Anch’io al ritorno da Bordighera sabato ho fatto ad alta voce le medesime riflessioni, mentre riferivo al telefono la giornata ad un amico che non aveva potuto venire.
    Credo che il problema sia che ormai, grazie anche alla rete ed alle previsioni affidabili, in acqua negli spot wave sembra quasi di assistere ad un rave party: si materializzano all’improvviso decine e decine di persone dai posti più disparati e lontani, mentre anni fa certe trasferte venivano fatte solo da pochi esperti che avevano voglia di rischiare di fare 600-700 km a vuoto.
    Quindi ora in acqua, anche negli spot con onde, ci trovi veramente di tutto: se prima si approcciava lo spot con un certo rispetto per chi ci usciva abitualmente e dopo un po’ ci si conosceva tutti di vista e ciò era garanzia di sicurezza, ora ci sono giorni dove sembra di essere in un outlet alla domenica e dove l’affollamento e l’anonimato rischiano di creare danni gravi.
    Purtroppo non vedo soluzioni. :-(


  3. Ciao Pietro… l’ho sempre detto che troppo internet fa male (pensa che il picco di visite al sito di WN c’è al venerdì pomeriggio quando diramiamo le previsioni per il week-end in Liguria… adesso basta, se l’affollamento dei “nostri” spots è il risultato, non guarderò più nella palla di cristallo… scherzo, ma al proposito segnalo a tutti un bell’articolo dal titolo “Web e Windsurf” uscito su Wind francese di ottobre… inizia proprio con meteo, emulation, info, shopping… come cambia il windsurf!)

    L’unica soluzione la darà… il primo freddo e le prime mareggiate serie… stai tranquillo che ci sarà una bella selezione naturale!

    Per quanto riguarda il piede, ho una microfrattura… fa male, ma passerà. Lunedì sera ho giocato a pallone (malissimo a dire il vero!), ieri sono uscito in windsurf… insomma ho seguito alla lettera tutte le cose che mi hanno detto di fare al pronto soccorso!

    smink


  4. Ma perchè non mettere qualcuno in spiaggia a dare il permesso per entrare in acqua? Niente acqua se sei donna, se non sai fare la vulkan, se abiti a più di 100 km dallo spot, se ti colleghi più di 10 volte a windfinder, baston o il bollettino della Liguria! “nostri spots”…anonimato …pochi esperti….ma che discorsi sono? Ho iniziato quando gli alberi erano in vetroresina..facevano il CIF a Noli… ed era bellissimo vedere tante persone e tutta quell’attrezzatura. Ora si fa fatica a trovare negozi dove acquistare una tavola..SanTeodoro era un KiteEVento e devo sentir che si auspicano le mareggiate per fare ‘selezione naturale’? Più persone ci sono in acqua e in spiaggia e meno è facile ‘dileguarsi’ tranquillamente come ha fatto l’incivile Mister C, non vi pare? Il problema non è la quantità di persone ma la mancanza di rispetto delle regole, del prossimo…e chissà perché in questo noi italiani riusciamo sempre a primeggiare!

    Ah, una bella notizia che mi va proprio di divulgare: per chi non ne fosse ancora al corrente, il bar in spiaggia a Noli rimarrà aperto dal giovedì alla domenica per tutto la stagione con ristorante a pranzo e cena (escluso il mese di novembre)!!! Ottima soluzione per chi vuole portare la famiglia a respirare aria buona e a ‘infestare’ lo spot…

    Scusate ma non ho potuto proprio non scrivere: oggi la macchina è lentissima e tra una compilazione e l’altra qualsiasi sito che abbia wind o surf nell’indirizzo va bene per ingannare il tempo….poi ogni tanto windnews lo compero pure io (e questo immagino vada benissimo: comperate il giornaletto… ma poi statevene a casa vostra) … questi interventi mi sono sembrati davvero sgradevoli.

    Un po’ di presunzione in meno e più tolleranza!!!


  5. Ciao Anita… uno dei presuntuosi è lo stesso che si occupa del giornale, che scrive le news sul sito e che risponde anche ai post firmandosi smink. E cioè il sottoscritto, che ha anche “lottato” per circa vent’anni per cercare di fare uscire più gente possibile a Noli. Non so… sarò rimbambito (anzi ne sono quasi sicuro!), ma non mi pare che ne’ nella news, ne’ nel successivo reply di essere stato intollerante (e va già bene che premetto sempre che scherzo… anche quando dico “nostri”, infatti tra virgolette: gli spot sono di tutti!): è normale che al primo freddo e alle prime mareggiate serie ci sarà una selezione naturale… succede tutti gli anni!
    Però se il “giornaletto” lo leggi da tempo, visto che c’è che dal 1989, saprai anche quante volte abbiamo decantato e “sponsorizzato” i nostri spots. Forse non sei a conoscenza però di tutte le “rogne” che mi sono accollato, in prima persona, soprattutto per Noli… ma non fa niente. Sono ben contento che ci sia tanta gente a surfare a Noli anche se ci sarebbe qualcosa da dire sul perchè e sul per come ci sono, a tutt’oggi, delle ordinanze restrittive (di cui forse ti sei dimenticata…) che si trascinano da decenni. Il rispetto delle regole ci dovrebbe essere anche per chi viene a surfare da fuori… ma non è più il tempo delle polemiche. Probabilmente perchè sto invecchiando… ma se pensi che sia presuntuoso o intollerante… preferire surfare, soprattutto quando ci sono le onde in un spot con poca gente, invece che in uno spot pieno di windsurfers e kiters, dove ogni bordo devi stare attento a quello che fai tu e a quello che fanno gli altri per non farsi del male… boh, non so più cosa dire!
    smink


  6. Ho detto giornaletto non in termini dispregiativi ma per le dimensioni…in realtà quando era un giornalone sono stata pure abbonata….e ti assicuro che lo compero più di qualche volta. Intendevo solo far notare che certi discorsi sono abbastanza fastidiosi e che il ‘localismo’ non aiuta nessuno..del resto l’incidente è avvenuto tra due italiani …in Francia. Posso dire che avevo provato lo stesso fastidio lo scorso anno quando sul giornale era stato pubblicato un articolo in cui si ironizzava sul ‘milanese con Suv’ che arriva in Liguria ad ostentare attrezzatura e auto ..pur non rientrando in quella categoria. Allora avevo chiuso la rivista, oggi ero in pausa ‘forzata’ in ufficio e non mi sono trattenuta. Comunque hai ragione, non è tempo di polemiche…ricordo benissimo Noli dopo che Marchioni non lo aveva più gestito, ricordo le cabine rovinate e usate come wc da surfisti o cafoni. A Noli ci vengo poco (anche se lo scorso anno ci abbiamo fatto l’inverno) perchè con la famiglia, la catena e gli anni, le priorità cambiano, ma ad ogni week-end ‘buono’ siamo in giro, che sia lago o mare…e mi piace poter andare in qualsiasi posto e vedere ragazzini che imparano ancora a fare windsurf o i ragazzini ‘mostruosi’ del PWA a Lanzarote lo scorso anno o quelli a Porto Pollo pochi giorni fa. Le nostre vacanze lunghe sono sempre ‘fuori’ stagione proprio perchè c’è meno gente e quando siamo in giro in periodi più affollati stiamo attenti a quel che facciamo e speriamo di non incappare in acqua in qualche idiota che ci fa male e scappa.

    Ora vado a vedere la nuova tavola che è arrivata oggi con il corriere….dopo trattativa lampo con commerciante gentilissimo via SantaInternet!!! E ricordiamo che il Sapere rende l’uomo libero, quindi tutti a consultare i meteo via web!!!

    Buona Serata


  7. Beh Anita… guarda che fai bene ad esternare, come fai bene a criticare quello che leggi su WN o sul sito e non ti piace… in fondo lo scrivono quattro vecchi “abelinati” (anzi soprattutto uno, vecchio, lo scrive.. vero scudieri?!). E di localismo nel windsurf stai sicura che non ne vogliamo… la storia dei milanesi “bauscia” (quella deve averla scritta quella testina di Gilberto…) è un po’ come quella dei liguri “braccino corto” di cui io ad esempio faccio parte a pieno diritto… sono luoghi comuni! L’importante è non prendersi mai troppo sul serio… e quando dico che internet fa male, sto scherzando… ci lavoro con internet e senza… saremo tutti finiti!
    Detto ciò… buona serata anche a te… tu a sballare la nuova tavola ed io a finire di restaurare il mio vecchio pulmino VW del 1964.
    Ci si vede a Noli… anch’io ci sto andando poco… e non perchè c’è troppa gente… emigro più ad ovest, qualche volta anche troppo ad ovest… in cerca di onde, finchè ce la faccio!
    smink


  8. Intervengo perché è stato il mio post che ha dato la stura a questa piccola ma garbata polemica.
    Cara Anita, prima che smink pubblicasse l’articolo”Ci vuole un attimo” io avevo fatto lo stesso tipo di intervento su un newsgroup di windsurf dove avevo dato conto di quanto successo a Bordighera. Lì il mio post era più lungo e si concludeva dicendo che ritenevo il localismo una battaglia di retroguardia (oltretutto persa in partenza), invitavo ad evitare comportamenti da “giustizieri dello spot” e a denunciare immediatamente alle autorità i comportamenti criminali come quello di Mr. C.
    Come vedi le nostre posizioni sono tutt’altro che lontane.
    Oltretutto chi scrive, abitando a 65 km dal primo specchio d’acqua surfabile, non è local di alcun posto, anche se mi piacerebbe poter fare come Smink che, vento permettendo, è nell’impagabile condizione di poter fare una pausa pranzo planando con gli amici.:-)
    Quella contenuta nel post di ieri su questo sito è una semplice constatazione: grazie ad internet ed alle previsioni affidabili la gente sugli spot aumenta. Ciò per un verso è un bene per lo sport, per altro verso aumentano le occasioni di incidenti in acqua perché con la folla aumentano le probabilità che nel mucchio ci siano persone superficiali e/o incoscienti e/o che ignorano le elementari regole di sicurezza. Su questo non vedo rimedio, se non martellare in rete, sui siti e NG, sulle precedenze e la sicurezza.
    Del cd.”localismo” esorto invece a prendere l’aspetto buono:
    Rispettare i locals (”respect the locals” era uno degli slogan di WN) vuol dire in primo luogo rispettare il mare ed i suoi pericoli, rispettare l’integrità, l’igiene e la pulizia dello spot, non calare come unni sulla spiaggia per poi andarsene come si è venuti… significa approcciare tutti gli altri con l’educazione che è dovuta (sempre), e la consapevolezza di essere ospiti in casa d’altri, informarsi sullo spot da chi ci surfa abitualmente ecc…
    In sostanza basterebbe da parte di tutti usare la cara vecchia buona educazione.
    Ma forse è proprio quest’ultima la battaglia persa in partenza…

    Ci vediamo a Noli!
    Ciao


  9. Se uno vuole dare una spiegazione ‘personale’ di ciò che scrive, liberissimo di farlo ma le parole hanno un significato preciso e leggere di ‘mareggiate e freddo che faranno selezione naturale’, di ‘affollamento e anonimato’ a causa della divulgazione e affidabilità delle previsioni meteo, di ‘in acqua ci trovi di tutto’, non è che mi fa pensare ‘oh ma che simpatici burloni’. Non ci si può nascondere dietro l’abili del tono scherzoso come in colloquio telefonico (che in Italia è anche mooolto attuale!!).
    E, scusate, se non mi sento ‘ospite in casa d’altri’ quando vado in spiaggia o in mare solo perchè non ho la residenza in quella località o in quella regione …. cerco di comportarmi educatamente OVUNQUE, consapevole del fatto che la mia libertà finisce dove inizia quella degli altri …e sono le cose che insegno a mio figlio come hanno fatto con me. Ma questa non è la Normalità …in un paese normale?
    Ecco, se ho dei dubbi sono proprio sulle ultime due parole!!!


  10. Buongiorno a tutti, sono Max e domenica scorsa sono passato da Cannes e dopo aver visto quanta gente ci fosse in acqua ho deciso di proseguire verso Ovest in cerca di uno spot meno affollato.
    Vorrei precisare solo una cosa : il windsurf tra le onde non è come le bocce o il karaoke …..più siamo e più ci divertiamo ! in mezzo alle onde (e più grosse sono e più peggiora la situazione ) se si è in tanti si rischia di farsi male ! punto e basta. Si spera solo che non capiti a noi ma il rischio di collisione è altissimo se lo spot è piccolo e le onde si concentrano in poco spazio (es. dall’eliporto di cannes..).Sono 25 anni che pratico surf, da Noli alla Francia , Canarie, Hawaii, Brasile e ho visto di tutto, compreso incidenti mortali. Sono il primo a cui fa piacere vedere i ragazzini avvicinarsi a questo sport, e sono contento quando vedo Noli affollato (meno quando vedo la catena con il lucchettto !!! ); ma un conto è uscire a Noli, un altro è uscire ad hookipa ! Quello che non capisco e non approvo è la moltitudine di surfers che si butta tra le onde pur non avendo il livello per divertirsi tra le onde ! di 100 persone sulla secca di cannes ,80 tirano dritti e tagliano le onde senza surfare ma solo dando fastidio . Dobbiamo tutti imparare ma personalmente, prima di uscire in certi spots, bisogna valutare il proprio livello. A Cannes basta stare sopravvento e l’affollamento diminuisce e si può provare in tranquillità ! ma il surfista italiano di livello infimo preferisce stare tra le onde vicino a riva per essere immortalato nello scatto che lo faccia sembrare del livello che non è !
    Il ristorante a Noli aperto : figata ! e le tenaglie per la catena ….sono comprese nel menù ?
    Ola


  11. Ehi giovani… stamattina ho da lavorare, non ho molto tempo e vi lascio soli sul sito… non vi scannate!
    Non prima però di togliermi l’ultimo sassolino visto che si parla della normalità di questo paese: è proprio una bella cosa infatti che quando, a Noli, il ristorante ed il bar sulla spiaggia decide di lavorare la catena sia aperta e quando lo stesso ristorante è chiuso, l’accesso alla spiaggia sia di nuovo… sprangato come in questa settimana da martedì in poi! Bellissimo… facciamo tanta pubblicità a questa grande iniziativa e diamo in mano le spiagge ai privati anche d’inverno… e continuiamo ad essere contenti di questo!
    smink


  12. ciao truppa,

    bello vedere della vitalità intorno a uno sport già dato per morto con cadenza biennale…. (vero?)
    che dire Max non ha tutti i torti (tranne da Cannes a bouvalons, o come minchia si scrive ha mugugnato sul fatto di lasciare il vento certo all’incerto destino futuro….)

    io personalmente a bouvalons la miglior manovra che ho fatto è una quique loraine et pression però il buon senso dice che se non sei in grado è meglio che te ne stai a casa.
    Questo vale in mare e in montagna, (avete presente gli imbecilli senza ARVA in vero fuoripista che scendono tipo cinghiali?).

    Il fatto che si additi spesso la Padania come la culla di molti inetti è dovuto probabilmente alla morfologia del territorio e al meteo, ovvero piatto e grigio !

    Ragazzi, nel 2012 finisce il mondo, l’Italia è in mano a un branco di idioti e l’ecosistema mondiale è sempre più compromesso…. di belle donne ce ne sono poche in giro… è l’erba è introvabile

    perciò, tutti a uscire dove capita, ma con buon senso ..

    STOP SPEAKING LET’S RIDE !

    e sopratutto. PANDA NON VAI AVANTI !!!!!!!!!!!!!

    b’s


  13. è vero… quello lì è proprio lento oltre che basso!
    Tonia


  14. e del naso storto… non ne vogliamo parlare?!
    è per quello che non plana mai… non fende l’aria!
    dai piccolo… (oh hai visto quando viene a Noli con la sua macchina, che non si vede chi guida: ma ci arriva ai pedali?!) non ti arrabbiare!
    Laura


  15. Carissimi amici di windnews. Inserisco volentieri un post perché vorrei spezzare una lancia a favore del mio “anziano” amico smink: di lui si può dire quello che si vuole, ma se c’e uno che adora questo sport e si fa in 4 per il suo sviluppo e’ proprio lui. Se lo conosceste, sapreste quanto tempo perde dietro ai principianti , dando consigli, aiutando a reperire roba usata. Insomma un punto di riferimento, al di la’ di windnews, proprio come persona. Detto questo credo sia comprensibile l’insofferenza verso certi atteggiamenti di alcuni surfisti che sopravvalutano le loro capacita’ e si presentano negli spots ‘che contano’ e poi cadono in strambata. E’ vero che il mare e’ di tutti , ma e’ anche vero che un minimo di autocritica sia necessaria ovvero: se so di non essere capace in certe condizioni esco una ventina di metri sottovento, provo 10 strambate e se le chiudo in piedi vado anche io a surfare con ‘quelli fighi’. Certo che se arrivo sullo spot e rubo le precedenze e l’onda , o taglio la strada ad un altro surfista per farmi vedere dalla morosa, allora sono un pirla. Io agli incidenti non voglio neanche pensare, pur avendo visti già 2 ragazzi morti con il trapezio addosso, pero’ ognuno dovrebbe pensare al suo livello in acqua e regolarsi di conseguenza. Concludo dicendo che non mi sembra di aver parlato male dei milanesi ma se lo dice smink sara’ vero (mi sembra strano, perché “delle milanesi” conservo un bellissimo ricordo di quando facevo l’istruttore, il livello mi sembrava piuttosto alto…)


  16. Ne abbiamo tempo da perdere tra tutti eh… il bello di tutta questa faccenda, è che nella news che ha iniziato la diatriba, prendendo spunto dall’incidente di Cannes, avevo lanciato l’idea di stare un po’ più all’occhio in acqua… niente di più, niente di meno: da lì siamo arrivati ai foresti, ai locali, alle precedenze, ai padani e nuovamente Noli… aaaaaaaaaah mai più!
    Tra l’altro ognuno poi interpreta quello che scrive l’altro a suo modo… forse sarebbe meglio parlarsi in spiaggia o davanti ad una birra!
    Basta vi prego….
    smink


  17. ragazzi… mmhm no, troppo giovani…., Gente, ma finitela un po’ che poi seccate il vento che non è che abbondi!!!


  18. un bacio alla Tonia e Laura!

    vi siete ammazzati di lavoro oggi!complimenti a tutti i fancazzisti!!!
    beppe torneo di cirulla finito?


  19. ciao raga!!! anch’io non posso fare a meno di dire la mia iniziando con una premessa molto importante: sono 15 anni che faccio windsurf e 12 che insegno; ho una scuola di windsurf; quando esco se vedo uno che ha difficoltà tecniche cerco di dare i consigli opportuni perchè mi ricordo molto delle difficoltà che ho avuto e che ho ancora per migliorare; quei ragazzini di porto pollo che ora spaccano li ho tirati su quasi tutti io; rispondo sempre al telefono x dare le info sugli spot più giusti per il tale giorno; insomma anche se non sono lo “Zio” mi sento nel mio piccolo promotore a tutti gli effetti di questo sport. Una cosa che ho sempre detto è che se tutti facessero windsurf ci sarebbero meno cose brutte nel mondo, ma ahimè anche il windsurf si è macchiato ed è entrato in gran parte nel mondo “normale” e non si condividono più i momenti belli e semplici di un’uscita, si va in mare come su strada e purtroppo questo ha maggior risalto tra le onde, per esempio alla coudou sul bordo di rientro per prendere le onde ci si guarda quasi con odio e sembra una gara di slalom, tutti a vela mega chiusa e tutti sulla stessa onda per poi essere in un macello. basta guardarsi un attimo uno ne prende una e l’altro prende l’altra. il problema della gente c’è e come e non si può far niente, domani e domenica danno vento in francia e io non vado per la seconda volta proprio per il troppo affollamento, weekend scorso sono uscito nel mio “secret spot” (pubblicizzato su un numero di WN) xchè in francia c’era troppa gente. il problema non è troppa gente ma troppa gente maleducata menefreghista. queste persone non sono degne di partecipare alla nostra festa o imparano a comportarsi o devono essere isolate dal gruppo. poi uno deve poter imparare a navigare anche nelle onde per cui spazio anche a loro (e anche a me) ma magari all’inizio è meglio surfare un pò più sulla spalla, non proprio sul picco. insomma ci vorrebbero tutta una serie di regole (che già esistono) scritte sui dei cartelli dei vari spot wave!!! NON BASTA UNA VACANZA WAVE IN UN POSTO FIGO PER ESSERE DEI FENOMENI………………….
    tutto ciò non si riferisce a nessuno in particolare ma tutti coloro che si identificano in quanto scritto si facciano un esame di coscienza.


  20. Ciao a tutti, un piccola nota aggiuntiva a quello che già molto correttamntente è stato detto da Smink, Gilbe e Max: frequento Cannes da mille anni ormai e devo dire che la maggior parte dei casini li causiamo noi italiani per le ragioni giàaspresse sopra e ora i troppi kiters non regolamentati. In entrambi i casi sempre persone il cui livello è inversamente proporzionale al prorpio voyerismo.
    Troppo spesso non capisco come mai noi tutti ci dobbiamo concentrare in una lingua di mare minuscola per divertirci quando invece ci si divertirebbe di più tutti se magari ci allargassimo un pochino dando respiro a tutti e soprattutto a quelli chesanno come stare in acqua. Alcuni esempi: Almanare tutti a strambare sula sabbia anche chi non sà manco cosa vuol dire strambare. Malcesine: attaccati uno all’altro a provare manovre che non conosciamo. ma guardate dove vanno i vari Pedrani Guazzoni & co. In fine in ogni spot del mondo sempre mi capita qualcuno che mi passa a 30 cm: ma cosa mi devi dimostrare?
    Detto questo spero che oggi ci sia vento!!!!
    Ciao
    Luca

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