Konda 5,7… il test del “brasilero”!

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A conferma delle ottime impressioni che aveva suscitato la Konda 5,3 2011 durante il nostro test  apparso sullo scorso Wind News di dic./gennaio 2011, ecco la prova della stessa vela nella misura  5.7, curato dal nostro collaboratore romano Roberto Da Costa (foto A. Nesi, R. Da Costa e Fabio L.).

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Test Challegersails  Konda  5.7 2011
Dopo tanti anni di successi la Challengersails,  ha deciso di togliere dal catalogo la gloriosa Bash, la vela wave per condizioni on shore, voluta e sviluppata da Cesare Cantagalli, che ha saputo regalare ai suoi possessori delle grandi sensazioni.
Bash una vela, una garanzia! Leggera, resistente e dalla grande flessibilità  la vela di Cesare è stata un punto di riferimento per tutti coloro che cercavano un prodotto valido e dal prezzo non eccessivo.
Inverno 2010: è giunta l’ora di mettere in acqua le nuove vele proto per la stagione 2011. Tanti i parametri da tener presenti in fase di test; stabilità, bilanciamento, manovrabilità, leggerezza, materiali, colori, grafica,  ecc,ecc.
Quantificare quanti modelli e misure siano stati provati nei vari spot è cosa ardua, l’unica cosa certa è che per tutto l’inverno fra  Canarie, Australia e Italia  le vele proto Challengersails non sono mai state inutilizzate.
La collaborazione dei vari atleti e promoter è fondamentale.  Il velaio ricopre un ruolo fondamentale,   deve saper fondere alla perfezione “e su misura” una vela che rispecchi  al millimetro le volontà dei vari atleti e collaboratori, cosa che, solo se immaginata, fa venire il mal di testa… ma nel suo “mestiere”, Claudio Badiali, velaio Challengersails,  non ha rivali.
Primavera 2010: fine dei test e  scelta delle nuove vele da mandare in produzione. A volte è necessario effettuare scelte difficili ma  necessarie, come pensare di pensionare la Bash,  visto che la Free G vela a 4 stecche ha riscosso un buon successo ed ha ricoperto appieno il range della Bash era inutile tenere due vele identiche in catalogo…
Il passo successivo era quello di capire come rendere la K onda, vela a 5 stecche  per condizioni Side, il più possibile duttile ed elastica rispetto alle passate stagioni , ed è qui che entra in gioco il velaio.
Claudio Badiali ha avuto un ottima intuizione ed a deciso di unire due vele in una, prendendo dalla Bash la leggerezza e la versatilità  e dalla K.onda il grande range d’utilizzo, la resistenza e la stabilità. Così facendo è riuscito a creare  la nuova   K.2011, vela dal look aggressivo e dalle prestazioni che faranno ricredere anche i più scettici del marchio,e cosa molto importante soddisferà coloro i quali   non amano le vele a  4 stecche.
Dettagli Vela
Colori:Giallo, Rosso
Materiali: le Konda 2011 sono state costruite utilizzando,  nella parte tramata, il XPLY 6 mm ed il monofilm 6 mm, mentre per le parti soggette a logorio e strappo è stato abbondantemente utilizzato il  Dacron 175 gr., che diventa da  250 gr. antistrappo per la guaina della tasca d’albero.
Misure: 3.3*3.7*4.0*4.2*4.5*4.7*5.0*5.0*5.3*5.7*6.2

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La prova in acqua: armata, la vela non presenta pieghe, anzi il profilo è perfettamente lineare e ben bilanciato, direi alare, si è questa è la giusta definizione. La  vela armata sembra un ala d’aereo, e mettendola in piano, sul prato,  si può notare bene come il twist sia gradualmente dinamico.
S. Shape Wave Concept!
La particolarità di queste nuove wave è di avere un  profilo aerodinamico.
In navigazione e sotto la pressione del vento il profilo S Shape
non fa spostare la profondità del grasso verso la balumina, mantenendolo
stabile nel punto in cui è stato posizionato dal velaio, questo determina un grande controllo e grande stabilità di profilo, anche in condizioni in velatura massima
La vela, avendo ereditato dalla Bash la potenza, fa planare la tavola velocemente, il profilo ben saldo al centro dei due cordini del boma  regala comfort e controllo, permettendo al Surfer di concentrasi solo ed unicamente sulla surfata.,e i salti, cosa che prima non era sempre possibile.
Nei cambi di mura l’effetto del S. Shape si fa sentire piacevolmente, restituendo al passaggio di vela  una morbidezza che non ricordo di aver mai notato in altre vele di pari misura .
La finestra  ora è larga e non tramata, questo favorisce  la  visibilità in Surfata  ed il controllo sotto vento, necessario in caso d’emergenza, vedi precedenze mai rispettate in acqua. Precedenza sull’onda, la precedenza una cosa tanto importante da essere spesso  dimenticata con conseguenze spiacevoli e dannose  /pericolose. La vela da me testata è la 5.7, non proprio una misura wave pura, ma più una vela Freestyle wave, o wave per le giornate di scaduta, utilizzabile da Surfer over 80 kg  e da abbinare alle moderne  tavole Wave da 92/100 litri, Single  o multi Fins.
Come dicevo la vela è ben bilanciata e anche armandola con alberi  di marche differenti non crea problemi.  Scelta “saggia”  che  è stata presa dalla Challengersails in fase di progettazione  e che ritengo validissima sotto  ogni punto di vista.  Cosi facendo, tutti coloro che possiedono alberi RDM di ultima generazione, potranno passare senza problemi alla K 2011.

Concludo questo mio test con una breve pagella personale
Look 8
Materiali 8.5
Costruzione 9
Peso 8
Controllo 9
Versatilità 9
Prezzo/prestazioni 10

Qui sotto potete vedere un breve video che vi aiuterà ad armare al meglio la nuova Challengersails  K 2011.
Aloha  Roberto
Special Thanks Al 360, Chalengersails, Gas Fins, Ion, Thommen Boar, Windsurfparadise Roma

 

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