Surf Expo 2015

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E con viva e vibrante soddisfazione… che poco prima di andare in ferie vi “propino” il consueto report annuale e panoramica con tanto di analisi soggettiva che il collabo, per quanto riguarda sup e surf, dal Lazio Johnny Banzai ha preparato sull’ultima edizione del Surf Expo di Santa Severa!

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Viviamo in tempi in cui tutto cambia molto rapidamente. Così rapidamente che spesso concentriamo totalmente le nostre energie nel provare ad adattarci a questo cambiamento tralasciando invece una analisi del cambiamento stesso e soprattutto l’impatto in un imminente futuro.
Questo, a mio avviso, è un errore frequente e generalizzato che ha come conseguenza il fatto che sempre di più siamo vittime delle trasformazioni che avvengono intorno a noi e non gli artefici, azzerando quindi la possibilità di influenzare il cambiamento.
“Che c’azzecca questo con il Surf Expo 2015 ?“ avrebbe detto un famoso ex-magistrato ed ex Politico…bruciato anche lui dal cambiamento…
Avendo visitato il SurfExpo 2013 e 2014 (vedi precedenti articoli su WindNews) credo che l’edizione 2015 sia, rispetto alle precedenti, un po’ sottotono e non è solo il mio parere di Cattivik.
La location, sotto il Castello di Santa Severa, a pochi chilometri da Roma, è sempre stupenda.
C’è tutto, qualche atleta testimonial di quella o l’altra marca, gare ufficiali Zane Schweitzer vince SUP Race World Challenge con uno splendido 3° posto del nostro Leonard Nika) intelligentemente ospitata all’interno della manifestazione Italia Surf Expo, musica, tanta gente e festa la sera, ma dal punto di vista dello sport, inteso come diffusione della pratica sportiva, a dispetto di una partecipazione numerosa , si parla di 30.000 presenze, a guardar bene, si vedono gli effetti della crisi e soprattutto della paura (o mancanza di coraggio) di investire.
Spesso sono stato a questa manifestazione sia il venerdì sia la giornata del sabato, lasciando il sabato sera e la domenica a chi, per la giovane età, ha la capacità di divertirsi in qualsiasi situazione (anzi, più bolgia c’è e meglio è…) ed ho inoltre capito che il giorno migliore per cogliere i cosiddetti “segnali deboli” sull’andamento del settore è proprio quello dell’apertura.
E così, i compagnia dell’amico Cabrina, armati di costume e ciabatte, nella tarda mattinata di venerdì, ci siamo diretti alla volta di Santa Severa. Li abbiamo trovato altri vecchi (nel senso nobile della parola) amici del WSR Roma, storica comunità di “despe-windsurf-rado” che è stato per anni (prima dell’avvento di facebook) il collante sociale per un centinaio di persone che ancora battono (termine da interpretare a piacere…) il litorale laziale come se il tempo non li avesse scalfiti. Una foto ricordo con alcuni di loro è stata inevitabile.

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Parlando di surf e sup, occorre dire che erano pochi i marchi esposti e salvo rare eccezioni pochissime le tavole da provare.
Negli anni passati, con gli amici con i quali mi ero recato a S. Severa, abbiamo provato tantissime tavole, race (praticamente inesistenti da provare in questa edizione), gonfiabili (pochi anche quelli) allround e wave. In passato, sulla base di quei test ho (e non solo io) successivamente indirizzato i miei acquisti di tavole e pagaie.
Quest’anno, dopo mezza giornata avevamo provato tutto quello che c’era da provare. Probabilmente il sabato ci sarebbe stato qualcosa di più… ma non credo poi molto.
La maggioranza degli stand era orientata su accessori ed abbigliamento, tecnico e non, occhiali e costumi, molti di meno invece alle tavole pagaie etc etc.
In questa situazione di “contenimento dei costi “però ci sono persone (perché i marchi sono fatti da persone… non sono entità astratte) che investono tempo e risorse per promuovere i loro prodotti e la loro tecnologia e soprattutto lo fanno in modo coraggioso e professionale ed i risultati direi che si vedono.
Tra i pochissimi stand che avevano tavole da provare c’era Kazuma che anche grazie al lavoro di marketing di Fabrizio Martini, coadiuvato da un sempre disponibile Emanuele Guglielmettii, è un marchio sempre più presente sui nostri litorali e su quelli europei.
Io ho provato la Tanto 95 lt che nonostante i miei 79 kg ed il mare molto attivo ha messo subito in luce le sue caratteristiche principali: stabilità e partenza istantanea su ogni tipo d’onda, anche se poi trovare il centrotavola non è stato così immediato.
Non ho potuto provarla su onde degne di questo nome (che invece ci sono state nei giorni successivi) ma il feeling quando ci si appoggia alla poppa molto, molto sottile, lascia intravedere una grande facilità nel girare, non intuibile guardandone invece le forme squadrate.
Il mio amico Cabrina (al secolo Paolo) è rimasto invece entusiasta della stessa tavola di misura più grande 7.10 x 120 lt di cui riporto il suo test molto più tecnico e meno “di pancia “ del mio : “premetto che da parecchio non provavo tavole così voluminose ma sono incuriosito dallo shaped cotan e dai suoi risvolti ed applicazioni con onde moscie e poco potenti. La tavola è bella e leggera, merito di una costruzione sandwich carbon che ha i suoi detrattori (nei sostenitori del materiale morbido per aderire alle onde), ma anche i sostenitori come il sottoscritto dato il background windsurfistico. Oggi onde piccole e non pulite direi perfetto per la prova. La stabilità è imbarazzante merito di una larghezza importante e la coperta abbastanza piatta elimina il beccheggio. Il Take off necessita un minimo di esperienza e adattamento dato che la prua larga ha la tendenza a infilarsi nel lip se posizionati troppo avanti. ..ma se si prende la mano è un bel giocattolo. ..stabile insospettabilmente maneggevole e reattivo, cosa che a bocce ferme non avrei mai detto. Ottima la dotazione di serie con pad funzionale e ben posizionato e pinne all’altezza del blasone Kazuma…”

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Siccome poi le tavole le comprano (e le pagano…) le persone normali, non gli atleti professionisti, e quindi hanno un valore reale, riporto anche il bel test dell’amico Renato (compagno insieme al Cabrina ed a SuperZap di una mitica recente zingarata di 5 giorni in Cantabria alla ricerca di onde serie) fatto il giorno successivo sul modello più piccolo: “Certo che un test vero bisognerebbe farlo in tranquillità e su questo il team Kazuma non ha potuto far nulla e pur fornendomi la tavola non ha potuto far uscire dall’ acqua i circa 100 tra surfers suppers e bagnanti vari che affollavano l’Expo Emoticon wink. Premesso che sono abituato ad uscire con il custom Fugu 7.8 per cui diciamo che in qualche modo sono abituato al short sup e non ho quindi avuto alcun problema in take off. La sensazione è stata di una tavola stabile (almeno come la mia che ha circa 9 lt in più) ma certamente non adatta a persone di oltre 75 kg che non abbiano uno skill adeguato (insomma sfaterei il mito che queste tavole sono uguali a tavole con 20 e più lt).
La tavola è sicuramente reattiva, come detto da Cabrina paga in positivo la costruzione più rigida. Personalmente non amo la coperta a schiena d’asino e questo Tanto ha una curvatura cui ci si deve abituare. L’assetto quad è perfetto, tanto che mi è venutra voglia di provarlo anche sul fugu e consente una presa adeguata e un turn velocissimo (in alcuni casi per me è stato indispensabile se non altro per evitare pericolose collisioni). Concludo dicendo che questa tavola è un ottimo prodotto con uno shape “funzionante” che mi sento di dire non e’ solo una moda.
Tuttavia per me sarebbe un doppione del mio Fugu (pur con caratteristiche diverse infatti l’orientamento mi è parso sostanzialmente uguale). Forse da provare con volumi leggermente maggiori per anticipare il take off su onde mosce e/o mare più attivo.”

Tempo fa ho potuto provare anche la qualità del servizio after sale Kazuma, quando, avendo acquistato la pagaia vario (di cui sono stra-soddisfatto per la leggerezza e rigidità) presso il sempre gentile e disponibile Lucio di Hawaian Surfing , ho riscontrato un problema all’anello di serraggio che è stato risolto sostituendo interamente la pagaia intera senza esitazioni con una nuova direttamente tramite il rivenditore autorizzato senza problemi dal distributore.
Bello e con persone molto gentili lo stand della TAP (compagnia di Bandiera Portoghese), presente anche nelle precedenti edizioni.
Paolo Zocconali Marketing Manager per Italia e Grecia, ci ha illustrato tutte le opportunità messe a disposizione di chi viaggia con tavole e vele.
Fino a Marzo 2106 per esempio, grazie alla promozione che ci ha illustrato, chi viaggia con tavola non paga il prezzo del trasporto dell’attrezzatura nella tratta di andata. http://www.flytap.com/Italia/it/Homepage
Ricco di indumenti tecnici e non solo lo stand di CityBeach, negozio storico nel centro di Roma che ha il grande pregio tra i tanti, di essere spesso presente come sponsor di molte gare che si svolgono sul litorale laziale.
Piena di ragazzi la scuola dell’inossidabile Gasperini.

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Quest’anno la novità sono le grandi tavole gonfiabili che “reggono” fino a una decina di persone. Ne ho vista partire una su “un ondina” e faceva impressione. Sono oggetti anche divertenti ma occorre essere molto attenti e prudenti sui nostro affollati litorali. Ne sa qualcosa il tizio a cui sono passati sopra mentre stava tranquillamente facendo il bagno a pochi metri dal bagnasciuga.
Segnali forti quindi sono la limitata presenza di stand di tavole, soprattutto con poche possibilità di provare… e questo è sicuramente influenzato dalla oggettiva situazione “italiana”.
Segnali deboli su cui si potrebbe ragionare per influenzare il futuro e invece sono il fatto che anche in questo “generalizzato momento difficile “non si perdono mai le vecchie cattive abitudini che sono poi forse parte delle cause di questa flessione di mercato o comunque sicuramente non aiutano a cambiare rotta.
Scomodando Seneca “Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare”.
Per esempio, se l’evento inizia il venerdì mattina , lo stand deve essere pronto il venerdì’ mattina, con tutti i materiali, non nel tardo pomeriggio. Altrimenti non si ha chiaro l’obiettivo della partecipazione e si perdono centinaia di contatti (anche venerdì mattina, complice il periodo di ferie già iniziato c’erano tantissime persone, praticanti o semplici curiosi che passeggiavano sul tratto di spiaggia destinato all’Expo) che poi sono i potenziali acquirenti di domani.
Chi ha pagato all’organizzazione la quota per il proprio stand per i tre giorni (e non credo poco viste le tante defezioni…) potrebbe rammentare alle persone che sono state messe dietro gli stand stessi che non stanno passando una giornata al mare o a fare i “fighi”, ma stanno li per lavorare , parlando con la gente, informando, e cercando di ben rappresentare il marchio. Questo discorso vale a maggior ragione gli atleti che dovrebbero giocare un ruolo di ambasciatori dello sport promuovendone la diffusione.
Da citare la parte dedicata allo Skate, ad ogni edizione più vasta e quest’anno con una splendida pista PUMP TRACK ed una MINI RAMP per tutti gli appassionati,
Musica e altri “generi di conforto” comunque non sono mancati per passare una giornata diversa tra le cose che ci piacciono.
Pieno di ragazzine-hostess carine e sorridenti ma, per la mia generazione… si rischia che si propongano solo per aiutarti ad attraversare la strada… nel migliore dei casi se sei con la tavola sottobraccio.
Il Vs Johnny Banzai

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