Drops Jump 76/2007

Jump 76/07

In questa stagione, Drops presenta due novità, i Jump 76 e 84, che vanno perfettamente ad “incastrarsi” tra le due linee wave Concrete e Witch, già presenti lo scorso anno.
Si tratta di due tavole con un shape slanciato, disegnate per le condizioni on-shore, che vanno un po’ in controtendenza rispetto a quello che si vede ultimamente in giro. Il fatto di potere contare nella gamma wave, della linea Concrete, ha permesso allo shaper Mario Vinti di seguire una “filosofia” un po’ diversa dalle altre factory. Mi spiego meglio… a fianco di tavole, a volte eccessivamente corte e larghe, il Jump 76, con i suoi 245 cm di lunghezza e con i “soli” 56 cm di larghezza si presenta alla prima occhiata, bello tiratello. Ad accentuare questa impressione, rivelatasi poi errata nella prova in acqua, influisce anche il disegno della poppa che sembra più stretta di quello che in realtà è. Questa idea di avere da provare una tavola, forse un po’ troppo radicale, ci ha accompagnato fino a che non siamo riusciti a “metterci” i piedi sopra.
Per il resto il Jump 76 appariva leggero, ben costruito e ben accessoriato con le sue straps dedicate, uguali a quelle che adottava il Yeasty 102 del test del mese scorso e con la sua azzeccata pinna us box, Select X1 Wave da 21 cm. Facilissima da montare, la X1 Wave vanta un discreto flex in testa, cosa che l’ha resa ideale per le uscite particolarmente soprainvelate che avremmo beccato di lì a poco.
Infatti il giorno dopo l’arrivo del Jump in redazione, siamo partiti per beccare un tris di giornate di vento forte da est in Francia, una trasferta che il nostro caporedattore si è passato chiuso in camper, preda della febbre. Il forfait del boss, mi ha permesso di uscire alla Bergerie, cosa che con lui in piena forma, non avrebbe potuto verificarsi perchè non gli piace lo “stagno” ed aveva già in programma di spostarsi con i camper o a Carrò o a Le Lavandou o nel nuovo secret spot (che tanto secret non è…) nei pressi di St. Maxime. Invece, grazie all’influenza del rompiballe, ho provato il Jump 76 in condizioni che più on-shore di così, penso sia impossibile trovarle! Con il vento da Est infatti a Hyeres le onde hanno esattamente la direzione del vento, non sono molto alte, ma sono comunque “menose” da affrontare visto che sono tutta schiuma e corrente. Un buon test per i normal wavers come me… il vento era molto forte, visto che con la 4,2 Voodoo, cazzata a stecca, ero soprainvelato ed in queste condizioni, non proprio ideali, ho potuto comunque farmi un’idea abbastanza precisa del Jump 76.
Anzitutto si tratta di una tavola abbastanza accessibile, tenuto conto del litraggio, e nonostante il fatto che all’asciutto, appena arrivata, sia sembrata a tutti una tavola piuttosto “cattiva”.
In più parte in planata molto agevolmente (forse anche per i 40 nodi di simpatico venticello!), ha una buona accelerazione e raggiunge velocità di punta di tutto rispetto anche considerato che si tratta di un wave.
La pinna in dotazione è come dicevamo più che valida, per il buon flex e per il comportamento complessivo della tavola, molto facile di capire e da condurre e praticamente esente da spinout.
L’attitudine al salto che dovrebbe essere una delle migliori qualità di questa tavola, visto il nome, è ottimale, così pure il controllo in aria anche se con il vento fortissimo e, soprattutto con la mia inguaribile prudenza, ho preferito non esagerare.
Per quanto riguarda il comportamento in surfata nonostante, come abbia già detto, più che di vere onde, si sia trattato di qualche buona rampa per saltare e di molta schiuma, veramente incasinata, posso dirvi che nelle discese dall’onda, mi sono divertito alla grande, tanto la tavola è sempre molto facile e controllabile. Strambando sull’onda mi sono anche accorto che molti surfisti al mio fianco venivano “disarcionati” dai frangenti, mentre, non so se per un felice e casuale connubio tra il Jump 76 e la Woodoo 4,2, io me la continuavo a godere alla grande: la tavola infatti non salta via e rimane ben incollata all’acqua anche in situazioni critiche, senza bisogno di essere surfisti particolarmente esperti.
Complessivamente un buon prodotto, in grado di farvi divertire con vele piccole (direi non più di 5,3), adatta a surfisti di livello medio/alto. Volendo trovare il pelo nell’uovo la grafica non è così “cattiva”, (ma è una questione del tutto soggettiva) e l’antisdrucciolo funziona anche troppo bene!

scarica il test in formato pdf

 

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